Il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), istituito in Italia nel 2012, è nato come uno strumento in grado di facilitare la vita del cittadino, consentendogli di dare una sbirciata alla propria storia sanitaria in qualsiasi parte si trovi. Il mezzo virtuale dà inoltre la possibilità al personale sanitario di conoscere ogni dettaglio clinico del paziente per poter prendersene cura al meglio. Ma in Puglia, secondo il consigliere e capogruppo regionale della Lega Davide Bellomo, pare che l’FSE non sia stato apprezzato, né sia stato probabilmente colto il suo potenziale.

“È fondamentale che il Sistema Sanitario Regionale sia universale, inclusivo e centrato sul paziente”. Il rappresentante leghista ha con queste parole introdotto un’interrogazione urgente al presidente della Giunta regionale, nonché assessore alla Salute, per comprendere lo stato dell’arte del FSE nella sanità pugliese. Questo archivio digitale personale risulta attivo in Puglia dal 2019, grazie al contributo di Innovapuglia, che ha lavorato al Sistema Informativo Sanitario Territoriale (SIST), creando una piattaforma online che riesce a far sì che il cittadino possa godere dei servizi sanitari semplicemente cliccando sulla sezione “Puglia salute presente sul sito web regionale.

“Il sistema sarebbe certamente all’avanguardia se non fosse che emerge una scarsa interconnessione della Sanità pugliese, dal momento che le diverse strutture e figure professionali non sempre sono connesse tra loro con sistemi in grado di dialogare adeguatamente e trasmettere dati tra le tante strutture sanitarie del territorio regionale.
Problema che si riverbera in considerazione di una scarsa alfabetizzazione informatica di molti utenti in età avanzata, non in grado di utilizzare gli strumenti connessi alla propria identità digitale SPID. Il dato che emerge nettamente dagli indicatori di utilizzo del FSE su monitoraggio governativo di Agenzia per l’Italia Digitale, evidenzia come solo il 16% dei cittadini pugliesi ha finora utilizzato il FSE e soprattutto, vi è uno scarso utilizzo dello strumento anche da parte dei medici e delle strutture ospedaliere”, spiega Bellomo.

L’assessore ci tiene infine a ribadire che “l’interpellanza pone le basi per migliorare il Sistema Sanitario Regionale. Crediamo nell’efficacia del Fascicolo Sanitario Elettronico, ma è necessario che anche i medici e gli operatori sanitari diano il loro contributo al progetto, per migliorare e facilitare la continuità e la condivisione dell’assistenza socio-sanitaria. Proiettiamoci al futuro, per non ricadere negli errori del passato”.