unità speciali di continuità assistenziale

A rafforzare l’organico delle Usca ci saranno 59 nuovi medici che la ASL di Bari ha assunto a sostegno dell’attività delle unità speciali di continuità assistenziale che provvedono l’assistenza domiciliare dei pazienti Covid. Salgono così a 225 le unità di questo organico “potenziato” già in campo a garantire le cure a casa nelle sedi distrettuali di tutta la provincia.

É Antonio Sanguedolce direttore generale di ASL Bari a spiegare i motivi di questa implementazione “Abbiamo utilizzato una graduatoria esistente per assumere nuovi medici  e dare maggiore sostegno alle Usca che in questo momento pandemico sono una risorsa indispensabile per gestire le persone positive a casa che non necessitano di cure ospedaliere. Stiamo continuando ad investire su un modello di assistenza territoriale – prosegue Sanguedolce – che continuerà nel tempo e sarà decisivo anche in futuro per prendere in carico i pazienti affetti dal Covid”.

Sono i cosiddetti “medici di famiglia”, i medici di Medicina generale, ad attivare gli interventi delle Usca su pazienti che assistono e monitorano per tutta la durata della malattia come da accordo REGIONE PUGLIA – MEDICI DI MEDICINA GENERALE siglato lo scorso 7 gennaio. Spetta alle ASL  invece il coordinamento organizzativo delle attività Usca, in carico al Dipartimento delle cure e dell’assistenza territoriali, diretto da Enzo Gigantelli.

Le Usca, invece, sono coordinate da Felice Spaccavento, delegato dalla Direzione Generale per il supporto clinico e la formazione. “Continueremo ad assistere i pazienti Covid a casa per curarli al meglio ed evitare la pressione sulle strutture ospedaliere-  spiega Spaccavento –  l’impegno è quello di cercare di affollare sempre meno gli ospedali e intensificare le terapie domiciliari per evitare ospedalizzazioni superflue lasciando posti liberi per i pazienti più gravi e per la normale attività sanitaria”.

Con una media di interventi a domicilio che vanno dai 50 agli 80 accessi per ciascuna equipe a settimana, i medici delle unità speciali di continuità assistenziale della ASL sono operativi tutti i giorni della settimana da lunedì a domenica, dalle 8 alle 20, e  hanno a disposizione una dotazione tecnologica e strumentale che permette di individuare i segni precoci di una polmonite interstiziale e orientare il percorso di cura e segnalare l’eventuale necessità di ricovero o al contrario la possibilità per i pazienti di essere assistiti nel proprio domicilio.

La dotazione strumentale comprende ecografi portatili e anche saturimetri palmari ed emogasometri per la gestione dei casi più complessi, compreso un kit per eseguire tamponi molecolari a domicilio per i pazienti sintomatici.

unità speciali di continuità assistenziale