Questa stamattina a Bari è stata inaugurata la struttura più grande del distretto socio sanitario nel quartiere Picone. In via Giulio Petroni, questa nuova sede a disposizione di 100mila utenti, ha uno sportello Cup-Cassa ticket ed Anagrafe Sanitaria; uno sportello Front-Office PUA ed un Centro prelievi. Un’aggiunta significativa, rispetto ai tre centri già attivi nei poliambulatori di Via Caduti di Via Fani, Via Aquilino Japigia e Santo Spirito. Un investimento di circa 150mila euro, da 150 metri quadri a 250 metri quadri, in cui ogni cosa è stata curata nei minimi dettagli, dalla scelta dei materiali ai nuovi arredi. Ampi spazi in cui gli utenti potranno sentirsi accolti, con una grande sala di attesa, un totem elimina code, bagni, spogliatoi per il personale e segnaletica per indicare i vari servizi.

I tecnici hanno stabilito una serie di interventi per il rifacimento degli impianti di: climatizzazione, idrico-sanitario, elettrico e antincendio. L’impianto per il riscaldamento e per il raffreddamento degli ambienti garantisce condizioni igieniche e ambientali ottimali per gli utenti, e l’impianto idrico-sanitario è stato realizzato con le migliori tecniche e con i materiali più adatti in uso attualmente, al fine di servire e garantire l’utilizzo in tutte le sue parti funzionali, necessarie alla struttura nel massimo delle sue potenzialità.

Il direttore generale della Asl Antonio Sanguedolce, fiero di questo nuovo progetto spiega il suo utilizzo e finalità: “C’era davvero bisogno di questa struttura in un punto strategico della città. La sede è idonea per soddisfare la domanda di salute dei 100mila utenti residenti nel quartiere Picone Carrassi e mira a decongestionare almeno del 30 per cento gli accessi dell’unico poliambulatorio del centro città in via Fani. Potenziare l’assistenza sul territorio è un insegnamento primario che l’emergenza Covid ha messo in evidenza”.

Il sindaco di Bari Antonio Decaro ha partecipato all’evento, intervenendo al taglio del nastro, augurandosi che “questo sia solo l’inizio di un lungo percorso che anche attraverso i finanziamenti del Pnrr ci permetterà di aprire numerose case della comunità, a cui si aggiungeranno i consultori, i poliambulatori dove potranno operare anche i medici di medicina generale per avere in una sola struttura tutto quello che serve alla sanità territorial”. Un’opportunità che permetterà a tutti i cittadini di fare non solo la semplice visita di controllo dal proprio medico di base, ma di confrontarsi con altri specialisti per visite più approfondite. E non solo per i baresi, pugliesi ed italiani ma anche per gli stranieri: questa “rivoluzione sanitaria” ha infatti segnaletica in due lingue e lavagne magnetiche. Alla base c’è agevolare la comunicazione degli operatori con pazienti, segnalando anche disagi e problematiche.