Una vera e propria agenda per i prossimi 5 anni, che indica i 15 punti fondamentali per migliorare l’assistenza dei pazienti oncologici e onco-ematologici: è stato presentato questa mattina a Bari l’Accordo di Legislatura tra le Associazioni dei pazienti che aderiscono al movimento ‘La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere’ e i politici nazionali e regionali coinvolti nell’iniziativa.

Si tratta di un vero e proprio programma politico col fine di migliorare l’assistenza dei pazienti delineando un percorso di cura ottimale e ottimizzando la loro presa in carico e cura. Il documento, trasmesso alle segreterie di tutti i partiti nazionali, si propone come una bussola per orientare i legislatori impegnati sui temi oncologici a livello nazionale e regionale.

Secondo una survey qualitativa/quantitativa condotta nell’ambito del movimento “La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere” che ha coinvolto specialisti delle Oncologie ed Ematologie e Associazioni pazienti della Regione, il modello pugliese di assistenza oncologica riesce a dare risposte adeguate ai pazienti nonostante la carenza di risorse professionali e organizzative.

“Dalle risposte emerge un quadro complessivo incoraggiante, per la presenza di Gruppi Multidisciplinari di Patologia attivi in numerosi Centri – dichiara Vito Lorusso, Direttore U.O.C. Oncologia Medica dell’Istituto Tumori di Bari – Esiste un’offerta oncologica giudicata di buon livello su tutto il territorio, con alcuni aspetti che devono essere perfezionati. L’istituzione della struttura organizzativa di coordinamento dell’attività dei Centri Oncologici avrà un impatto positivo sia attraverso l’implementazione dei Gruppi Multidisciplinari, sia soprattutto dei PDTA con valenza regionale”

“Il paziente oncologico esige politiche sanitarie attente e soprattutto dedicate. È un suo diritto e l’Accordo di Legislatura indica 15 punti per dare risposte efficaci ai principali bisogni — afferma Annamaria Mancuso, Presidente di Salute Donna Onlus — come associazioni pazienti è nostro compito verificare che l’Accordo di Legislatura possa realizzarsi nel rispetto dei vincoli e della sostenibilità del nostro Sistema Sanitario”.

Sul versante ematologico, i pazienti pugliesi possono invece contare su una Rete che opera ormai da diversi anni: “In Puglia la Rete ematologica è una realtà ormai consolidata – sottolinea Giorgina Specchia, direttore dell’Unità Operativa Ematologia con trapianto del Policlinico – è dal 2010 che abbiamo sentito l’esigenza di condividere i percorsi clinici facendo interloquire competenze ed esperienze, mettendo in atto azioni e strumenti per uniformare percorsi diagnostici e cure e per identificare i punti deboli, provvedendo a correggerli. I risultati della survey sembrano confermare quanto la Rete sia un formidabile strumento di integrazione fra il setting ospedaliero”.