La lotta dei ricercatori per sconfiggere il cancro non conosce sosta e soprattutto non conosce confini geografici. Così, a Bari, si sono ritrovati i maggiori esperti mondiali nell’uso delle nanoparticelle per fare il punto sui recenti progressi e soprattutto anche per guardare avanti, agli sviluppi e ai benefici che ne derivano dall’impiego.

Giampietro Gasparini, direttore scientifico dell’Istituto Oncologico di Bari, è ovviamnete molto soddisfatto: “Il convegno dedicato all’applicazione delle nanotecnologie in oncologia, sia nel settore terapeutico che nel campo diagnostico. È un nuovo fronte di ricerca importantissimo in oncologia. Oggi abbiamo avuto la fortuna di poter mettere insieme i maggiori esperti mondiali dall’America, da Israele, dalla Francia, dalla Germania. Sono decisamente soddisfatto perché oggi sono emerse delle novità molto molto importanti”.

“Ci sono degli studi che riguardano gli esosomi, ovvero delle vescicole rilasciate dalle cellule tumorali – ha spiegato Gasperini – che abbiamo scoperto recentemente essere coinvolte nel processo di metastasi dei tumori. Le metastasi, è noto, sono l’evento clinico più grave che può succedere nel malato oncologico”.

“Ci sono già farmaci sulla base di nanomateriali – ha illustrato la ricercatrice tedesca Silke Krol – che sono più dedicati al tumore e danno meno effetti collaterali. L’idea del convegno è proprio questa, far vedere quali sono le possibilità in termini di nanoparticelle, ma anche tutto il processo per creare nuovi farmaci, migliorare quelli esistenti, e anche nuove diagnosi”.