“La Puglia, con tutto il Consiglio regionale, si stringe a tutta la comunità di Casamicciola e alle famiglie delle vittime”. Con queste parole la presidente del Consiglio regionale, Loredana Capone ha aperto i lavori del Consiglio quest’oggi, dedicando un pensiero alla tragedia che lo scorso sabato si è abbattuta su Casamicciola Terme e su i suoi abitanti. “Le squadre di soccorritori – ha aggiunto – che ringraziamo per il grande lavoro che stanno svolgendo, continuano senza sosta le ricerche delle persone ancora disperse. Dolore che si aggiunge al dolore già vissuto nel 2017 quando un terremoto colpì i Comuni di Forio, Lacco Ameno e la stessa Casamicciola. Questo territorio non può reggere oltre, le sue comunità non possono. Al rischio sismico e idrogeologico si somma purtroppo anche la piaga del consumo di suolo. È il momento di essere uniti per trovare le migliori soluzioni possibili, certamente oltre che sulla ricostruzione si dovrà intervenire una volta per tutte sulla prevenzione”.

Capone ha poi commentato l’allarme lanciato da Svimez in occasione della presentazione a Roma del 49esimo rapporto sullo Stato dell’Economia del Sud: “Si tratta di dati allarmanti da quelli sulle nuove povertà a quelli sui divari educativi, fino al tasso di occupazione femminile. Il Paese, insomma, appare sempre più spaccato tra Nord e Sud”.

I dati del rapporto Svimez stimano che in Italia ci saranno 760mila nuovi poveri a causa dei rincari sui beni energetici e alimentari, di questi 500mila solo al Sud. Cresce anche il numero di coloro che pur avendo una fonte di reddito sono a rischio povertà, e questo in gran parte a causa della sempre maggiore diffusione di contratti precari. Nel Mezzogiorno il part-time involontario raggiunge il 77,5% rispetto al 54,7% del Centro-Nord. Le famiglie con un occupato in povertà in Italia sono 877 mila di cui 280mila al Sud. Negli ultimi 20 anni il Mezzogiorno ha perso 1,2 milioni di giovani. Nel Mezzogiorno circa 650mila alunni delle scuole primarie statali (79% del totale) non beneficiano di alcun servizio mensa e la percentuale di chi frequenta a tempo pieno è più bassa nelle regioni meridionali (18,6%) rispetto al resto del Paese (48,5%). Il tasso di occupazione femminile nel Mezzogiorno è molto lontano dalla media europea. Se in Italia, infatti, il gap con l’Europa e di 15 punti nel 2022, nel Mezzogiorno la differenza è di 30 punti.

La presidente del Consiglio ha voluto aprire uno spiraglio di speranza: “Non è tutto perduto ovviamente. Ci auguriamo che le risorse del Pnrr siano utilizzate, insieme al Fondo di Sviluppo e coesione, e insieme al quadro comunitario di sostegno, per la riduzione di questo divario. È per questo che continuerà la nostra azione vigile sui progetti che riguardano l’autonomia differenziata ed è per questo che la nostra attenzione, come Consiglio regionale della Puglia, sarà da un lato rivolta al superamento di questi divari per quanto di nostra competenza, dall’altro fungerà da pungolo al Governo nazionale”.