In merito all’inchiesta sugli illeciti nella Sanitaservice di Lecce, che ieri 7 luglio ha condotto all’arresto ai domiciliari di alcuni politici regionali, la Regione Puglia ha chiesto al Procuratore gli atti dell’indagine non coperti da segreto istruttorio “per le valutazioni sulla revoca degli incarichi in base a quanto previsto dalla legge Severino e dall’Anac. Per le posizioni del membro del cda Aqp e del sub commissario di consorzio bonifica, essendo destinatari di misura restrittiva, opera di diritto la sospensione dalla carica”: lo comunica il Responsabile della prevenzione della corruzione e trasparenza della Regione Puglia, Roberto Venneri.

Inoltre, l’assessore alla Sanità, Rocco Palese dichiara: “Sono stato informato dai giornalisti che negli atti dell’indagine in corso è emerso il mio nome e quello di mia figlia. Non conosco gli atti, ma posso affermare con certezza che sia io che mia figlia siamo totalmente estranei ai fatti. Il percorso professionale di mia figlia è maturato autonomamente quando io non avevo alcun ruolo politico. Sono stato dirigente medico presso il PTA Gagliano del Capo e poi responsabile delle sale operatorie accreditate. Solo alla  fine del 2020 sono stato nominato direttore del distretto, e quindi ben dopo il percorso lavorativo di mia figlia. Quindi anche rispetto a questo ruolo non c’è alcun nesso tra le due vicende. Certo di aver offerto alla stampa tutti i chiarimenti del caso nel segno della trasparenza e correttezza, valori che hanno da sempre ispirato il mio lavoro”.