Forza Italia e Fratelli d’Italia all’attacco. La gestione della pandemia da parte della Regione Puglia non potrà essere oggetto di approfondimenti. L’opposizione non ci sta e il forzista Vito De Palma – vicepresidente della commissione Bilancio, Finanze e Tributi, Programmazione – dichiara: “Abbiamo votato a favore dell’istituzione della commissione di inchiesta per la gestione della pandemia, perché rientra nell’attività e nelle prerogative di un consigliere regionale e di chiunque sia chiamato a rappresentare i cittadini e, proprio per questo, deve avere contezza di come viene amministrata la cosa pubblica. Abbiamo il diritto e il dovere, da consiglieri regionali, di verificare e controllare il modus operandi di chi è al governo della Regione nell’esclusivo interesse dei cittadini”. Fratelli d’Italia, precisiamo, aveva avanzato la proposta – respinta – di legge con la quale si chiedeva l’istituzione di una commissione consiliare di inchiesta e di indagine sulla gestione covid. Proprio Fd’I, in una nota, afferma: “Eravamo convinti che i colleghi avessero compreso il senso della proposta di legge di istituzione di una commissione di indagine sulla gestione covid in Puglia: dai presupposti con cui si era partiti il 28 febbraio, quando insieme in commissione, maggioranza e opposizione, avevano ritenuto opportuno portare in consiglio la proposta di legge, ci siamo trovati invece oggi davanti ad assurdi dietrofront argomentati in maniera confusa e che, a voler pensare male, avevano il sapore di una tirata d’orecchi ricevuta dall’alto. Quindi la maggioranza nel consiglio regionale della Puglia – regione che ha registrato il maggior tasso di mortalità specifica per covid e seconda solo alla Lombardia – non ha interesse a valutare in che modo la ‘struttura’ covid  ha operato – neppure per assumere elementi utili a prevenire un’eventuale recrudescenza della pandemia o ad apportare qualche miglioramento nell’affrontare questo tipo di malattie (vedasi oggi, ad esempio, il vaiolo scimmie)”. Poi il partito con Meloni leader pone alcuni interrogativi: “La Puglia è stata pronta? Tamponi, esito dei tamponi, tracciamento, organizzazione delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale e assistenza domiciliare, tamponi sistematici nelle Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA, ndr); approvvigionamento dei dispositivi di protezione individuale (mascherine, ndr) agli operatori sanitari e ad altre categorie professionali come le forze armate; somministrazione dei test antigenici per i quali la Puglia ha ricevuto 2 milioni di euro dallo Stato; didattica in presenza per impedire la Didattica a distanza (DaD, ndr): la Puglia ha fatto tutto ciò che doveva? L’Ospedale in Fiera del Levante era opportuno o si sarebbe dovuta mettere in moto la telemedicina, l’assistenza domiciliare, il telemonitoraggio; si sarebbe potuto – come Fd’I sostiene da sempre – incrementare il numero di posti letto negli ospedali gia esistenti nelle sei province? Una valutazione di questi passaggi avrebbe potuto darci l’idea di come abbiamo agito, se ci sono state falle e se potevano esserci miglioramenti nell’efficienza”. La conclusione, secondo Fratelli d’Italia, è questa: “Le domande resteranno inevase ed è bene che i pugliesi sappiano che, a differenza di altre Regioni guidate dal centrodestra, la Regione Puglia ha impedito loro di sapere la verità”.

E se l’opposizione tuona, anche il Movimento 5 Stelle – nella maggioranza di governo in Regione – non ci sta. “Ho votato favorevolmente alla proposta di legge per l’istituzione di una commissione d’inchiesta e di indagine sulla gestione covid, perché ritengo indispensabile un tavolo di confronto per capire come migliorare il nostro sistema sanitario”, dichiara una consigliera. “I problemi che abbiamo vissuto nella gestione della pandemia – continua – sono stati  il sintomo di criticità già presenti, ad esempio la debolezza della nostra  sanità territoriale, ovviamente acuite da una situazione di emergenza che ha sconvolto il mondo intero”. Pertanto, la consgliera del Movimento suggerisce di “sedersi a un tavolo e provare a risolvere questi problemi, anche perché la pandemia si spera stia per terminare, ma ci sarà una fase endemica che renderà necessario adeguare il nostro sistema a questa nuova fase”. “Il confronto – procede – serve anche per evitare errori, ad esempio il possibile smantellamento delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale, che invece non solo vanno tenute in campo, ma devono essere anche potenziate”. La consigliera conclude: “Auspico che si trovi un modo per ragionare su quanto accaduto nella gestione del covid, per capire cosa: salvare; recuperare; correggere, oppure lo faranno solo i giudici, cui però spetta accertare la verità giudiziaria, non quella politica”.