Incentivare gli under 35 a fare impresa attraverso un sistema fiscale agevolato ma anche mettendo a disposizione spazi fisici di accoglienza, interazione, consulenza. E’ il senso della proposta di legge per istituire le Zone Franche Giovani (ZFG), presentata a Palazzo Madama giovedì 31 marzo dal senatore pugliese di Forza Italia Dario Damiani insieme a Vittorio Pansini, dell’Ordine dei commercialisti Puglia, per “sostenere i giovani che hanno voglia di lavorare, agevolandoli a restare in Italia”. Il provvedimento in particolare prevede “un sistema di defiscalizzazione del lavoro, la riduzione delle tasse locali, l’esenzione di Irap e Ires, l’utilizzo della cedolare secca. Incentivi che hanno una durata di sette anni dall’inizio dell’attività e che possono garantire ai nostri giovani di avviare un’impresa, sollevandoli dal peso di quelle tassazioni iniziali che spesso diventano un freno a qualsiasi iniziativa imprenditoriale”, ha spiegato Damiani. “E’ una delle nostre risposte al reddito di cittadinanza” ha poi precisato intervenendo in videocollegamento la presidente dei senatori di FI Anna Maria Bernini, per la quale “i giovani non vanno sussidiati ma avviati all’imprenditorialità: parcheggiare un giovane vuol dire ucciderlo dal punto di vista lavorativo mentre dovremmo offrirgli gli strumenti per immetterlo sull’autostrada del lavoro”.

La Zona franca giovani, che si ispira ai modelli delle Zone franche urbane e delle Zes, è stato spiegato, non è solo un luogo virtuale ma soprattutto un luogo fisico dove accogliere i giovani in cerca di occupazione, dove possano interagire, avviare start-up. In questo senso si interseca anche con le necessità di rigenerazione urbana prevedendo la riqualificazione di aree industriali o capannoni dismessi che possono tornare a prendere nuova vita.