Il comitato direttivo del Forum dei Sindaci delle Nazioni Unite, d’accordo con la Rappresentanza permanente d’Italia presso le Organizzazioni internazionali a Ginevra, ha scelto la Città di Bari per rappresentare l’Italia al Forum dei Sindaci 2022 in corso nella città svizzera. Da ieri, 4 aprile, il vicesindaco Eugenio Di Sciascio sta partecipando ai lavori, con un intervento sugli “Spazi pubblici vivaci, città verdi e soluzioni basate sulla natura”. Il Forum dei Sindaci (Forum of Mayors – FoM) è stato istituito nel 2020 dall’UNECE, la Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite, per facilitare lo scambio di esperienze e discutere le soluzioni per affrontare le sfide finalizzate a raggiungere gli obiettivi per lo sviluppo sostenibile, individuati dall’ONU, per le aree urbane. Il primo FoM, svoltosi a Ginevra ad ottobre 2020, ha consentito ai leader delle città di approvare la Dichiarazione dei Sindaci di Ginevra, in cui i primi cittadini si impegnano a: rendere le loro città più ecologiche, eque e inclusive, garantire trasporti urbani sostenibili e alloggi a prezzi accessibili per tutti.

Il secondo FoM, che si conclude oggi a Ginevra, è stato organizzato su quattro sessioni tematiche – edifici sani e climaticamente neutri, alloggi adeguati e convenienti; spazi pubblici vivaci, città verdi, soluzioni basate sulla natura; trasporto urbano sostenibile, mobilità condivisa, strade più sicure; pianificazione urbana sostenibile, la città in 15 minuti, soluzioni di sviluppo urbano intelligente – e si è svolto in parallelo con il Forum regionale sullo sviluppo sostenibile (RFSD), per collegare al meglio l’azione locale e nazionale e raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile individuati. “Siamo molto lieti di aver rappresentato l’Italia in un consesso così importante come il Forum of Mayors delle Nazioni Unite – commenta Eugenio Di Sciascio –. E allo stesso tempo siamo orgogliosi di aver condiviso le nostre politiche urbane sullo spazio pubblico e sui processi partecipativi con una platea di oltre 400 delegati da tutto il mondo. La proliferazione di reti transnazionali di cooperazione tra città testimonia un bisogno diffuso di confronto tra gli amministratori sulle politiche urbane. E si tiene anche nella consapevolezza che le grandi sfide globali, come il cambiamento climatico, l’accoglienza dei migranti, il contrasto alle povertà alimentari o la sostenibilità energetica, possono essere affrontate solo in forma collettiva. Le Nazioni Unite da qualche anno hanno maturato una maggiore attenzione sul ruolo che i sindaci possono svolgere nell’ampliare e qualificare il dibattito politico, con riferimento in particolare agli obiettivi dell’Agenda 2030 (quella relativa alle aree urbane, Ndr)”.

La Rappresentanza permanente d’Italia, d’accordo con la Columbia University, ha promosso un confronto tra i rappresentanti delle città di Bari e Madrid e dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, con il sindaco di Kiev, collegato da remoto, per testimoniare la solidarietà tra i Comuni sul conflitto ucraìno e dialogare sul tema dell’accoglienza. “Il Forum dei Sindaci si è svolto dentro la cornice del conflitto ucraino e in un’atmosfera di grande tensione politica, vista anche l’esclusione, da parte del Comitato Direttivo di UNECE, dei sindaci russi e bielorussi – sottolinea ancora Di Sciascio –. Grazie all’ausilio del City Diplomacy Lab della Columbia University, al sostegno delle Rappresentanze italiana e americana permanenti a Ginevra e dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, abbiamo convenuto, con la vicesindaca di Madrid e il sindaco di Grenoble, sull’opportunità di testimoniare la nostra solidarietà al sindaco di Kiev Vitalij Klyčko, che ha accolto l’invito e si è collegato in remoto, per un incontro ristretto da una località segreta della sua città. Il suo sguardo lucido e interno al conflitto è stato prezioso e coinvolgente. Le città in questo momento sono le principali piattaforme di resistenza e la guerra sta cancellando la vita di intere comunità, costrette improvvisamente a lasciare le proprie case e difendere il proprio Paese. Sperando in un celere negoziato, ho proposto di cooperare per la ricostruzione delle città ucraine, attraverso un meccanismo di adozione city-to-city”.