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Fuoco di fila di polemiche sulla nomina di Rocco Palese ad assessore regionale alla Sanità, ufficializzata ieri 3 febbraio dal Presidente della Giunta pugliese Michele Emiliano.

“Per chi crede nei valori della Politica, l’operazione di Emiliano che nomina Rocco Palese assessore alla Sanità è un’autentica vergogna. Intanto dovrebbero riconoscerlo fattivamente anche dal centrosinistra, e non solo con comunicati stampa di circostanza: se Emiliano ricorre ad un ex assessore, ex candidato presidente ed ex deputato di centrodestra, allora significa che il centrosinistra è privo di classe dirigente oppure non è ritenuta all’altezza del compito. Continuiamo così ad assistere ad un penoso mercato delle vacche: Emiliano si presenta, compra e porta a casa pezzi di centrodestra. Sarà interessante capire se Rocco Palese è (e sarà) lo stesso che ha sostenuto e programmato, da assessore al Bilancio, il piano ospedaliero di Fitto, ossia quell’atto di programmazione che fu osteggiato dal centrosinistra che costò sputi e contestazioni a Fitto”. E’ il commento dell’on. Marcello Gemmato, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia Puglia.

Di tenore analogo le dichiarazioni di Roberto Marti, Commissario della Lega Puglia e Davide Bellomo, Capogruppo della Lega in Regione Puglia: “Rocco Palese è stato il principale protagonista, ispiratore ed esecutore del piano sanitario del 2004 della giunta Fitto, quindi la sua nomina ad assessore alla sanità per il centrosinistra evidenzia un netto cambio di strategia di Emiliano sulla sanità pugliese, con nuove chiusure di ospedali e
tagli al personale. Forse un po’ di tagli sono necessari nella gestione di Emiliano, ma non sicuramente sulla sanità che va potenziata ed efficientata”.

Per il capogruppo regionale di Fratelli d’Italia, Ignazio Zullo: “Con Rocco Palese abbiamo condiviso un lungo percorso politico-amministrativo. Sempre dalla stessa parte, nel centrodestra. Dove noi siamo rimasti, in totale antitesi al centrosinistra di Nichi Vendola prima, e poi di Michele Emiliano. Tutti gli attacchi e le critiche del centrosinistra pugliese alle scelte politiche e amministrative del governo Fitto, infatti, erano, anche o soprattutto, attacchi a decisioni che Palese condivideva e difendeva da assessore alla Programmazione e Bilancio o vicepresidente della Giunta, in entrambi i casi con forti influenze sull’Assessorato alla Sanità. Quella Sanità targata Fitto tanto osteggiata dal centrosinistra. Insomma, Palese era il protagonista di quell’epoca per questo era uno dei politici che il centrosinistra contestava fortemente. Francamente, mai, mi sarei aspettato che Palese dopo aver rappresentato il centrodestra, a vari livelli, si lasciasse incantare dal potere al punto tale da rinnegare principi, valori e ideologie in cambio di una poltrona. Quelle poltrone che lui ha così fortemente osteggiato facendone il suo cavallo di battaglia quando eravamo all’opposizione del governo Vendola e lui era il nostro capogruppo!
Ogni fenomeno ha, però, il rovescio della medaglia e oggi un lato positivo c’è: il centrodestra si purifica dalle ambiguità di personaggi che non hanno il coraggio delle proprie idee. Il coraggio di rimarcare che esiste una netta e chiara distinzione fra valori, principi e modi di governare la cosa pubblica fra il centrodestra e il centrosinistra, e che preferiscono stare di qua o di là a seconda del clima favorevole come se fossero uccelli migratori. E’ altrettanto evidente che esiste, però, un altro problema, la cui soluzione la lasciamo decifrare al centrosinistra. Gli esponenti di quella coalizione che hanno avversato Palese sia da candidato presidente contro Vendola, sia da candidato senatore in un collegio uninominale (come esponente del centrodestra nelle ultime elezioni politiche), e che oggi si ritrovano a governare con Emiliano che, in oltre sei anni, non è mai riuscito a trovare fra gli eletti del centrosinistra consiglieri regionali in grado di ricoprire il ruolo di assessore alla Sanità. Nulla hanno da dire? Non hanno nulla – anche sul piano della propria dignità – sul fatto che i posti chiave, quelli determinanti nelle scelte politiche, sono occupati per lo più da transfughi del centrodestra. Oggi più che mai fa specie il motto elettorale di Emiliano è: combattere l’avanzata delle destre! Visto che poi la ‘battaglia’ contro le destre la conduce con politici di destra. E’ evidente che il vero obiettivo di Emiliano è, quindi, depotenziare il centrosinistra, mediante la costruzione di una corte di vassalli al suo servizio. Infine una domanda, come si suol dire, sorge spontanea: come si sentono politici, militanti, simpatizzanti del centrosinistra – insomma, tutti coloro che hanno sparato cannonate (e non solo) contro Palese – a non essere considerati all’altezza dei compiti amministrativi da Emiliano, che preferisce Palese, protagonista nel governo Fitto, tanto avversato e vituperato, a loro?”

Non manca il “fuoco amico” dal centrosinistra: Gesmundo (Segretario generale Cgil Puglia): “Nulla contro la persona ma Rocco Palese per anni è stato ai vertici del primo partito del centro destra in Puglia che teorizzava un arretramento dello Stato a vantaggio dei privati anche nella Sanità con una forte vocazione ospedalocentrica e a livello nazionale ha militato in una compagine politica molto spinta sulle politiche delle autonomie regionali e poco incline a valorizzare il Mezzogiono del Paese. Al Presidente Emiliano spetta la composizione del Governo regionale e la verifica della linea programmatica e politica che in Puglia è quella di investire sempre più sulla sanità pubblica e territoriale migliorando qualità e quantità dei servizi, garantendo a tutti i cittadini il diritto costituzionale alla tutela della salute. Esigenza di investire sulla sanità pubblica e del territorio che è emersa forte dalla stagione della pandemia. Verificheremo se Palese ha cambiato opinione e noi siamo pronti a confrontarci con la Regione sulle cose da fare, a difesa di quella idea e di quella visione che è nei programmi del centro sinistra che governa in Puglia perché sui quei programmi ha chiesto e ottenuto il mandato dai cittadini pugliesi. Senza ambiguità e deroghe. Buon lavoro anche all’assessore Lopane e alla consigliera delegata Di Bari: turismo e cultura rappresentano un asset fondamentale per la Puglia e chiediamo continuato sul grande lavoro fatto fino ad oggi”.

Infine, la posizione interna più critica, quella di Fabiano Amati, consigliere regionale PD: “Il PD dovrebbe valutare l’appoggio esterno nonché il ritiro degli assessori. È questa la proposta che formulo al Gruppo cui appartengo e in coerenza con la contrarietà a questo epilogo espressa ripetutamente dal segretario regionale Lacarra. Non si può accettare che la Giunta o le deleghe consiliari divengano un luogo per giochi di società, dove il tutto è finalizzato a creare sempre nuovi equilibri di potere e senza alcun interesse per le decisioni da assumere, per cui finisce per diventare addirittura salvifico il fatto che Rocco Palese, il magnate del Trattamento di fine rapporto e coautore del Piano ospedaliero di Fitto, diventi assessore alla sanità. Il PD non può partecipare a questo gioco: è una questione di realismo. Sarebbe dunque il caso di prendere le distanze da questi giochi di società e continuare a occuparsi di liste d’attesa, screening seno-colon-collo dell’utero, genetica, costruzione degli ospedali nuovi, ospedali di comunità, sedute aggiuntive di sala operatoria, piano casa, fonti rinnovabili, crisi industriali e infine, ma non per ultimo, la moralizzazione degli apparati amministrativi della Regione”.