“Grazie alle otto donne che sono state elette faremo una giunta di cinque donne e cinque uomini”. Ad annunciarlo è il governatore Michele Emiliano, alle prese con la formazione della squadra di governo.

“Oggi sono in ufficio in presidenza, abbiamo valutato tutta una serie di azioni che sono in corso soprattutto per la riapertura delle scuole che domani prenderanno il via. Grazie a tutti coloro che hanno lavorato duramente per questa riapertura – spiega Emiliano -. Sono in corso i calcoli abbastanza complessi per stabilire la composizione del Consiglio regionale. Non sappiamo ancora in maniera definitiva chi sarà eletto e chi purtroppo non ce la farà. Voglio cogliere l’occasione per ringraziare tutti i canditati, di tutti gli schieramenti, che pur non risultando eletti si sono battuti con onore e con grande impegno”.

“Ma oggi è il momento di prendere subito una decisione che spetta a me e che non posso delegare a nessun altro. La decisione di comporre la Giunta per metà con donne e per metà con uomini. Questo 50 e 50 noi lo dobbiamo a tutte quelle donne che hanno lottato per avere la doppia preferenza di genere – continua -. Voi sapete che di fronte ad uno stallo da parte del consiglio regionale, siamo riusciti a convincere il presidente del Consiglio e il ministro Boccia addirittura ad applicare i poteri sostitutivi per introdurre nella legge elettorale pugliese la doppia preferenza. E gli effetti credo che si vedranno. Abbiamo molte più donne elette dell’altra volta e certamente ci sono molte donne nella parte che io rappresento. Non sappiamo ancora chi sarà in Giunta e chi no, ma certamente sarà una Giunta in cui la parità di genere verrà rispettata in maniera stretta”.

Il presidente della Regione Puglia deve però fare i conti con la polemica sollevata dalla lista Senso Civico. Nelle prossime ore è attesa una memoria difensiva all’Ufficio elettorale della Corte di Appello per contestare la mancata assegnazione di seggi nel Consiglio regionale pugliese, nonostante il partito abbia superato la soglia di sbarramento del 4%.

Nel calcolo infatti il ministero dell’Interno ha considerato i voti ottenuti dai singoli candidati presidenti, sommandoli a quelli delle liste. In questa maniera, ‘Senso Civico’ è di poco sotto la soglia di sbarramento del 4%.

La lista invece ritiene che il calcolo vada fatto solo sui voti raccolti dalle liste, che in questo caso sarebbe del 4,16%. Scatterebbe così il posto nel Consiglio Regionale.