“È veramente un oltraggio all’intelligenza leggere dell’ennesimo tentativo, messo in atto da alcuni esponenti politici del Partito Democratico, candidati fra pochi giorni alle elezioni regionali, di fuorviare gli iscritti alla Cassa Prestanza del Comune di Bari. Un Ente che registra un buco”nelle proprie casse di oltre 10 milioni di euro, a causa dell’incapacità gestionale del Sindaco di Bari, per statuto presidente della Cassa, e dei soggetti che hanno amministrato la stessa negli ultimi 15 anni, nominati da Decaro ed Emiliano”. Giuseppe Carrieri, già consigliere comunale fino alla scorsa consigliatura, riporta d’attualità il tema scottante e mai risolto della Cassa Prestanza, l’ente a cui i dipendenti del Comune hanno versato fior di quattrini in previsione della propria pensione, svaniti nel nulla.

“Dopo decine di prospettazioni per il salvataggio avanzate negli anni scorsi – scrive Carrieri -, oggi si ipotizza di salvare con un bell’intervento dello Stato, mediante un apposita legge! L’ennesima illusione che si propina a migliaia di persone in prossimità di una campagna elettorale; solo per estorcere qualche voto in più. Una miseria assoluta”.

“La verità è che tanti ex dipendenti della Cassa Prestanza, oggi pensionati, cominciano ad ottenere i loro soldi dai Tribunali – fa notare -. La verità è che sono tanti i consulenti, avvocati, liquidatori, etc della Cassa. La verità è che tra sentenze, ingiunzioni e spese periodiche si stanno prosciugando i conti di Cassa Prestanza e che i 3 milioni di euro, sino a qualche mese fa a bilancio, oggi si stanno velocemente riducendo”

“Serietà imporrebbe di raccontare la verità agli iscritti alla Cassa Prestanza e in particolare ai migliaia di dipendenti tutt’ora in servizio, i quali saranno gli unici a rimanere col cerino in mano non avendo corrette notizie della situazione dell’Ente. Anche costoro devono muoversi e agire giudizialmente – conclude Carrieri -, per evitare di arrivare fra qualche anno a constatare che i soldi in cassa sono finiti, tra consulenze e spese varie, e che il parlamento è in attesa di verificare se è possibile destinare risorse pubbliche a un Ente di Assistenza Privato. Un ipotesi inverosimile che in campagna elettorale spregiudicati pubblici amministratori propongono per raccattare qualche voto in più. A spese dei più fragili”