“La legalità non si può declinare” con queste parole si è aperta la manifestazione del Movimento 5 Stelle, tenutasi questa sera accanto a Palazzo di Città. Elisabetta Pani, Antonio Decaro, Pasquale Di Rella e Francesco Corallo sono intervenuti per unirsi contro i voti di scambio.

“Non è un caso che al momento tra gli indagati non ci sono candidati del Movimento 5 Stelle – ha dichiarato la Pani -. Visto quello che è accaduto, che denota un impoverimento di valori e principi da parte dei candidati, è necessario rivedere la legge elettorale per le elezioni amministrative. Chiedo impegno da parte di Decaro e Di Rella a prendere distanze da chi ha venduto il proprio voto e non permettere che si siedano in Aula Dalfino”.

“Vendere o comprare il proprio voto è vergognoso. Per me non c’è spazio per queste persone. È giusto sottolineare che ci sono tante persone che si candidano per servire la comunità in modo giusto. Non so se devo prendere distanza da qualcuno – sottolinea Decaro – perché le carte sono segrete, ma durante la campagna elettorale ho denunciato i candidati, alcuni anche delle mie liste, che credevo stessero comprando i voti. Ho preso un impegno e lo porto avanti”.

“Grazie al M5S per avermi invitato. Il voto di scambio è il cancro della democrazia e deve essere debellato. Chi ha pensato di prendere un posto nell’Aula Dalfino comprando i voti non ha la mia fiducia, ma dobbiamo leggere gli atti per essere certi di chi ha commesso questo reato. Questa gente – commenta Di Rella – non deve avere spazio in politica. Ho detto che li avrei preso a calci nel sedere durante la campagna elettorale e così farò appena gli atti saranno pubblici. Invito chi non ha denunciato a farlo perché se c’è del marcio deve emergere tutto. Certi valori costituzionali non sono barattabili e su questo siamo tutti d’accordo”.

Assenso anche da parte del candidato Francesco Corallo, lo stesso anche da parte di Sabino De Razza che tramite il suo portavoce ha sottolineato il problema dell’infiltrazione dei clan mafiosi all’interno della politica barese. Alla fine del sit-in tutti i candidati hanno firmato la petizione che li vede d’accordo a prendere le distanze da chi ha commesso il reato della compravendita dei voti.