Il sostegno alla candidatura di Pasquale Di Rella alle prossime elezioni comunali arriva direttamente dal ministro dell’Interno, Matteo Salvini, in visita a Bari ieri pomeriggio in via Sparano.

Oltre ai temi nazionali ed europei, il vicepremier della Lega ha sottolineato come il candidato giusto per portare la città verso il cambiamento sia proprio Di Rella. “A Bari c’è la possibilità di cambiare. Se sono contenti dell’amministrazione di sinistra, la votino, se vogliono provare il cambiamento, c’è la Lega, per la prima volta. L’amministrazione di Emiliano prima e Decaro poi non ha portato a nulla”.

Pieno sostegno dalla Lega, quindi, nonostante le voci di corridoio facessero credere ad un allontanamento del partito dalla coalizione di centrodestra. “Non ho mai temuto che la Lega non ci fosse – sottolinea Di Rella – anzi, sono sempre stati i più calorosi ed entusiasti durante questa campagna elettorale”.

Alcune centinaia di sostenitori, arrivati anche da fuori Bari, assieme a diversi curiosi, hanno ascoltato le parole del ministro dell’Interno che ha parlato dei punti cardine del programma leghista, dai ‘porti chiusi’ al decreto sicurezza e al ruolo dell’Italia nella Ue: “Questa Europa della Merkel, dei banchieri, dei Macron ha portato precarietà, povertà e disoccupazione in Italia e ovunque – afferma Salvini – . Noi abbiamo un’idea di Europa che rimette al centro il lavoro. Il voto alla Lega è un voto che si fonda sul lavoro”.

Sull’immigrazione Salvini attacca le ong: “Chi trasportano? Non è che trasportino contadino o marziani. L’importante è stroncare il traffico di essere umani. Perché la politica dei porti chiusi che rivendico con orgoglio ha più che dimezzato i morti e dispersi nel mare Mediterraneo”.

Inoltre il Ministro ha parlato del decreto sicurezza. “Vado avanti con questo governo che sta facendo molte cose. Siamo pronti per l’approvazione del decreto, che va prima di tutto contro la delinquenza. pensano di riuscire a fermarmi inviandomi una busta con un proiettile calibro 9. Un gesto incivile di cui io però non ho paura”.

Contemporaneamente al discorso del vicepremier, da piazza Umberto è partito un corteo di contestatori. In molti, anche famiglie, hanno indossato la maschere di Zorro per irridere Salvini. Durante la sfilata, seguita anche dal numeroso dispiegamento di Forze dell’Ordine, i manifestanti hanno “salutato” il Ministro con fischia e urla.