Come già successo ieri, anche la seconda convocazione della seduta di Consiglio comunale monotematica, in cui si sarebbe dovuto parlare di Cassa prestanza, è andata deserta. Solo 6 i consiglieri presenti, defezioni ci sono state anche tra i banchi dell’opposizione, ma che in realtà non avrebbe potuto cambiare le sorti della seduta. Del resto, il centrosinistra aveva già anticipato la decisione di non presenziare, da qui verosimilmente le scelte della minoranza.

“In questi anni – scrivono i Capigruppo di maggioranza – dai banchi della minoranza non abbiamo ascoltato una sola proposta coerente e concreta. Nell’ultimo Consiglio tre di loro hanno proposto di reintrodurre il prelievo del 3% dello stipendio degli iscritti in servizio, per consentire di pagare i pensionati in credito della loro gratifica. In questo caos di dichiarazioni contraddittorie – aggiungono – gli unici a cercare di ritrovare il bandolo di una matassa lunga un secolo sono rimasti il Sindaco ed il presidente della Cassa”.

Parere opposto quello del candidato sindaco del centrodestra, Pasquale Di Rella: “Ero presente sia ieri, in prima convocazione, sia oggi. Questa era l’ultima spiaggia per discutere seriamente del problema prima delle elezioni del 26 maggio, spiaggia che abbiamo fornito noi dell’opposizione a questa maggioranza, completamente assente insieme a tutta la Giunta, che ancora una volta è fuggita davanti alle proprie responsabilità”.

Mentre dentro l’Aula Dalfino andava dunque in fumo l’ultima occasione per affrontare il problema, che a questo punto passerà come una patata bollente nelle mani del prossimo governo cittadino, fuori da Palazzo di città alcuni dipendenti comunali manifestavano tutto il loro dissenso esponendo cartelli decisamente eloquenti: “Sindaco rivogliamo indietro i nostri soldi di Cassa prestanza” c’era scritto. Impossibile dargli torto.