“Poco ci importa della spartizione spregiudicata di poltrone che fa il presidente della Regione, Michele Emiliano, ai fini di rafforzare una maggioranza che traballa ogni giorno di più. Quello che ci importa è che rispetti le leggi, soprattutto quelle che lui propone e che la sua maggioranza in Consiglio regionale approva supinamente”. I consiglieri regionali di Direzione italia, Ignazio Zullo, Francesco Ventola, Luigi Manca e Renato Perrini, non le mandano certo a dire al Governatore della Puglia, oggetto del contendere, questa volta, è la nomina di Massimo Cassano all’Arpal.

“Nella legge istitutiva dell’agenzia del Lavoro – scrivono in una nota – non è prevista la nomina di un commissario straordinario, al contrario di quanto invece era stato previsto nella legge istituiva di un’altra agenzia, quella sui rifiuti, l’Ager (n. 20/2016), dove espressamente all’art. 13 veniva previsto per provvedere alla completa organizzazione e funzionalità”.

Su Massimo Cassano, in realtà c’è dell’altro. Come riportato dal Corriere del Mezzogiorno-Bari nei giorni scorsi, infatti, in qualità di datore di lavoro l’ex sottosegretario non onorerebbe le spettanze dovute a collaboratori e dipendenti quali tredicesime, buoni pasto e rimborsi. Fosse verificato, la sua nuova posizione all’Arapl decisa da Emiliano sarebbe come minimo inopportuna e su questo il capogruppo Zullo sbatte i pugni sul tavolo pretendendo chiarimenti a Cassano ed Emiliano.

Tornando alla nomina di commissario “nel luglio scorso – prosegue la nota di Direzione italia- Emiliano dopo che la legge era stata già approvata, con un proprio decreto (n. 461/2018) nominò per tre mesi il professor Vito Pinto con specifiche funzioni: predisporre tutti di adempimenti per la costituzione e il funzionamento, costituire la struttura tecnico-operativa e predisporre la pianta organica”.

“All’epoca – ricordano i quattro  – decidemmo di non sollevare eccezioni su una nomina di fatto illegale, perché non prevista dalla legge, anche perché avvertivamo la necessità di provvedere con urgenza a un’agenzia che avrebbe dovuto gestire una delle emergenza più
calde della nostra regione: il Lavoro. Per altro, il professor Pinto è stato sentito in Commissione regionale al termine del suo mandato e, obiettivamente, abbiamo avuto modo di constatare che nei tre mesi a sua disposizione ha fatto un buon lavoro”.

“Ma se il lavoro del commissario è stato concluso – sottolineano – altrimenti sarebbe stato
prorogato Pinto, a cosa serve la nomina di un nuovo commissario? Per questo, noi chiediamo che, a questo punto, che Emiliano revochi la nomina e proceda, così come previsto per legge, alla nomina degli organi dell’Arpal, vale a dire il direttore generale e il revisore unico”.

“Insomma, Emiliano politicamente faccia quello che ritiene, tutt’al più a provare disagio dovrebbero essere quegli eletti e popolo del centrosinistra che non si aspettavano certo di avere a che fare con metodi così spregiudicati nelle nomine, ma ci fa specie dove ricordare noi a un magistrato in aspettativa che le leggi si rispettano. Perché così – concludono – si rispettano i pugliesi”.