Il clima nell’Agenzia regionale per le attività irrigue forestali (Arif) è esplosivo. A chiedere chiarimenti e la testa del direttore generale dell’ente pubblico, Domenico Ragno, sono molti dipendenti, e una buona parte dei sindacati. A tanti, però, finora era sfuggito l’intervento di Napoleone Cera (Popolari), nell’ultima seduta del Consiglio regionale.

Il consigliere di maggioranza si rivolge ai colleghi e interviene in maniera particolarmente dura nei confronti dell’operato di Ragno, giudicato inadeguato e per questo dovrebbe essere cacciato.

Cera ritira il suo emendamento, ma rivendica in cambio una soluzione definitiva entro il 15 gennaio per i lavoratori ex SMA, ad eccezione dei 13 presi dal vecchio management e buttati nella mischia dell’ente pubblico senza alcun avviso pubblico, gara o concorso e un indirizzo chiaro rispetto alla soluzione delle problematiche lavorative di tutti gli altri dipendenti Arif presi in giro da ormai tre anni.

L’INTERVENTO DI NAPOLEONE CERA – Ringrazio lo sforzo dell’assessore Di Gioia, ma non è possibile assessore, lo dico anche al Presidente, giocare sulla pelle di mille persone. Sono tre anni, da quando è cambiato il management in Arif, che stiamo parlando dei problemi dei lavoratori che stanno in Arif. E quando un assessore regionale all’Agricoltura, che dovrebbe monitorare quell’Agenzia, mi dice che ci sono problemi gestionali e mi conferma che tramite proposte di legge dei Gruppi consiliari si fanno partecipi al posto del direttore di Arif affinché si sistemi la situazione lavorativa delle persone che lavorano in Arif, significa che quel direttore è inadeguato. Prendete atto di questa cosa. Non è possibile. E lo dico alla politica, se non siamo capaci di gestire quell’Agenzia cacciate quella persona. Assessore, sono anche disponibile a ritirare questo emendamento puramente gestionale, purché si prenda l’impegno di risolvere la questione dei lavoratori ex SMA entro il 15 gennaio e si dia un indirizzo chiaro per gli altri lavoratori in Arif.