Forza Italia sostiene Decaro alle prossime elezioni comunali. Con il passare dei giorni la provocazione sta assumendo i connotati della verità politica. L’ultima dichiarazione di Mauro D’Attis, coordinatore regionale di Forza Italia, ha fatto infuriare tutti gli alleati del centrodestra.

“Per l’individuazione del candidato sindaco di Bari – aveva detto D’Attis – ne riparliamo dopo le feste, a gennaio”. A questo punto dei giochi, senza un nome autorevole spendibile per la corsa allo scranno di primo cittadino del capoluogo pugliese, è chiaro che Forza Italia corre il rischio di essere l’unica a non mangiare il panettone a Natale.

Gli alleati si sono stufati e martedì prossimo hanno indetto una conferenza stampa. Bocche cucite tra i pretendenti alla corona di candidato sui contenuti del messaggio. Decisione presa o ennesimo ultimatum a Berlusconi, Sisto e compagnia cantando? Filippo Melchiorre, Fabio Romito, Davide Bellomo e Giuseppe Carrieri non vanno oltre dichiarazioni diplomatiche, ma la misura sembra ormai colma e l’annuncio potrebbe essere clamoroso: primarie aperte anche ad altri aspiranti della società civile, senza Forza Italia.

Per ora il comune denominatore tra i candidati alle primarie è una cantilena: “Siamo fuori tempo massimo”. La voglia di sbottare, però, è palese. Tra 48 ore arriverà il verdetto, atteso ormai da settembre scorso, il tempo massimo che Forza Italia aveva dato al resto della squadra per rendere noto il suo uomo.

Il rischio per i forzisti, ai quali nel frattempo Emiliano ha sottratto un bel po’ di pedine, è quello di rimanere fuori dalle primarie e di avere persino difficoltà a mettere in piedi una propria lista. Dentro il partito il malcontento aumenta, così come crescono i sostenitori delle idee a ragion veduta critiche dell’ex coordinatore regionale. Gino Vitali lo aveva detto in prosa e in musica a Berlusconi e Tajani che le primarie, pur essendo lui stesso contrario come principio, sarebbero state l’unico strumento possibile per evitare di riconsegnare Bari a Decaro.