Creare una proposta sociale per una città operosa e trasparente, uguale e democratica, sostenibile ed ecologica, bella e vivibile. Con questo obiettivo nasce “Costruire l’Alternativa a Bari”, un movimento di rinnovamento “dal basso” verso le Amministrative 2019 per Bari Citta’ Metropolitana. All’incontro ha portato il suo contributo anche il sindaco di Modugno, Nicola Magrone.

Chi siamo
Siamo donne e uomini che provengono da storie diverse di impegno politico e sociale, nelle associazioni, nei comitati, nei partiti e nei luoghi di lavoro; che in questi anni hanno praticato lotte e forme di resistenza, condiviso progetti di alternativa sociale, tenuto aperti spazi di elaborazione politica. Ci riconosciamo nei principi della Costituzione nata dalla Resistenza, nella centralità del lavoro e dei diritti della persona, nella difesa della scuola pubblica e dei beni comuni. 

Facciamo parte del popolo che si è opposto alle politiche di austerità che hanno indebolito il paese e le comunità, travolgendone le fondamenta economiche, sociali e culturali. Siamo convinti che da questo nostro Sud, oggi così deprivato, possa partire una stagione di emancipazione e di alternativa, lontana dalla politica come puro esercizio del potere e dal mercato delle alleanze elettorali.

Siamo fermamente avversari della destra e delle sue derivazioni razziste e siamo allarmati dalla presenza in città di formazioni apertamente fasciste, che spadroneggiano indisturbate e moralmente tutelate da importanti esponenti politici nazionali che sgovernano, con la complicità del movimento 5*, un paese frastornato e incattivito. Consideriamo definitivamente conclusa la lunga stagione del centrosinistra e delle politiche liberiste di cui si è fatto portatore, voltando le spalle alla sua gente. Per questo riteniamo impraticabili forme di alleanze forzate con il PD.

A chi ci rivolgiamo
L’amministrazione comunale a guida Decaro si conclude con un saldo ampiamente negativo e ha deluso anche molti che all’inizio l’avevano sostenuta. Ha disatteso le promesse di partecipazione e si è rivelata subalterna alle vecchie logiche spartitorie, peraltro senza una reale opposizione in consiglio. Ha disertato gli impegni e lasciato interi quartieri all’abbandono e al degrado, privi dei presidi sociali e produttivi e oggi preda di un’allarmante regressione culturale. 

È urgente voltare pagina, non rassegnarsi al meno peggio che spalanca le porte al peggio. Il tempo è ora e il cambiamento inizia dalle comunità, dai bisogni reali, dai luoghi nei quali la politica è più riconoscibile e verificabile. Siamo consapevoli che in città esistono esperienze di solidarietà e istanze di giustizia ambientale e sociale di straordinaria importanza: difesa della scuola pubblica, riqualificazione delle periferie, salvaguardia del patrimonio archeologico e architettonico, valorizzazione del commercio di prossimità e dell’artigianato locale contro lo strapotere delle multinazionali, luoghi di elaborazione culturale ed esperienze di accoglienza, integrazione, relazioni umane solidali. 

Ci rivolgiamo a coloro che stanno pagando il prezzo della crisi economica, a chi ha perso il lavoro la speranza, a chi ha gettato la spugna, a chi è tentato di farlo, a chi coltiva il dubbio e non si accontenta di scorciatoie pericolose, a chi ha provato un’altra strada e se ne è ritratto, a chi non ha mai cambiato strada, a chi non vuole turarsi il naso, a chi ha tanto da dire ma non trova il luogo per farlo, a chi ha ancora tanto futuro davanti e lo vuole diverso, alle donne e agli uomini di ogni età che non hanno paura, anche se sono tanto preoccupati. Perché la paura blocca e la consapevolezza fa andare avanti.

Che cosa proponiamo
Proponiamo un percorso aperto e senza primogeniture, nel quale ognuno/a, singolarmente o in forma organizzata, possa dare il suo contributo per costruire la proposta sociale per una città accogliente e partecipata, operosa e trasparente, uguale e democratica, sostenibile ed ecologica, bella e vivibile.