In quasi quattro anni di mandato, le poltrone sono state tutte assegnate, ma nel nome dell’accaparramento di favori elettorali, c’è sempre tempo per dare calci nel sedere a chi serve meno per far posto a chi può essere più utile alla causa. La tua causa. La recente lezione data dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, dovrebbe essere studiata nelle principali scuole di politica con la p minuscola.

Si marca il territorio, blindando le elezioni, pur perdendo credibilità e coerenza. Stratega raffinato, con il PD in dissoluzione, il Presidente ha aperto le sue grandi braccia ai trombati del centrodestra, capaci in ogni caso di mettere insieme una buona quantità di voti. In principio fu Simeone Di Cagno Abbrescia, l’uomo che mai avrebbe potuto sedere al fianco dell’ex Sindaco di Bari, ma che oggi si disseta alla sorgente dell’Acquedotto Pugliese, di cui è stato fatto presidente dopo un discutibile accordo.

Dopo è stata la volta di Massimo Cassano e della sua Puglia Popolare, talmente popolare da non essersi ancora misurata in alcuna campagna elettorale. Il debutto sarà proprio al fianco di Emiliano e forse prima ancora di Decaro. In cambio di cosa? Intanto la nomina ad assessore regionale di Gianni Stea, uno degli uomini – non più tanti a dire il vero – fedeli all’ex sottosegretario al Lavoro Massimo Cassano.

Un modo per non dare subito nell’occhio prima di assegnare la poltronissima allo stesso ex senatore: il posto da commissario al Parco dell’Alta Murgia. Un posto meraviglioso, ben pagato e tranquillo per svernare in attesa della campagna elettorale, vero banco di prova per capire cosa è ancora in grado di fare l’idea peggiore di politica che si possa immaginare. Ne vedremo delle belle, secondo qualcuno, anche a breve.