Nessuna risposta, né formale né verbale. Va quindi avanti la protesta del consigliere comunale Pasquale Di Rella, pronto a difendere a spada tratta quelli che lui stesso definisce dei “principi sacrosanti della democrazia”.

Due le questioni che sono state sollevate dall’ex presidente della massima assise cittadina: da un lato la necessità di svolgere il cosiddetto ‘question time’, che salta sistematicamente per volontà della maggioranza, dall’altra la distribuzione dei carchi di lavoro a capo dei dipendenti che dovrebbero essere proporzionati tra i vari gruppi consiliari.

“Non far svolgere i question time approfittando della forza dei numeri e non presentandosi sistematicamente è una modalità di imbavagliamento delle opposizioni – tuona Di Rella – mentre l’altro problema, di natura burocratica, impedisce un’attenta attività di monitoraggio su questioni che magari la Giunta preferisce tenere poco visibili”.

“Non è un interesse personale – sottolinea il consigliere comunale –  parliamo della tutela dei diritti delle minoranze, un fondamento della democrazia che permette a tutti i cittadini di tutte le estrazioni politiche di essere adeguatamente informati di ciò che avviene nei palazzi. Un principio sacrosanto, non un giochino. I rappresentanti della maggioranza sono incuranti dei regolamenti e indaffarati nel raccontare ai baresi una città che non esiste”.

La protesta di Pasquale Di Rella continuerà fino alle 16 di oggi quando è convocato per la quarta volta il Consiglio Comunale, andato deserto per tre volte a causa, come spesso accade, dell’assenza degli esponenti della maggioranza. L’obiettivo del consigliere è di denunciare le problematiche nella massima assise cittadina con una denuncia pacifica, ma forte e simbolica.