Due anni dopo le elezioni che l’hanno eletta Sindaco di Palo del Colle, Anna Zaccheo potrebbe essere arrivata al capolinea. Il condizionale è d’obbligo, perché nella legislatura più rocambolesca che i nonni di piazza Santa Croce ricordino, può ancora succedere qualunque cosa.

Da un lato c’è chi continua a sostenere la volontà del primo cittadino di voler gettare la spugna per esigenze professionali e personali; dall’altro non mancano indiscrezioni secondo cui il suo comportamento apparentemente incomprensibile sia solo una strategia per sfilare il PD al segretario Tommy Amendolara, bruciandogli allo stesso tempo la possibilità di poter essere il prossimo candidato Sindaco. La regia dell’operazione sarebbe quella di un alto esponente del PD.

Ma facciamo un passo indietro. Ieri sera si è celebrata la prima parte della resa dei conti fra il Sindaco dimissionario (la scadenza per la revoca è domani a mezzanotte), il PD e tutte le altre liste e movimenti di maggioranza. I toni sono subito stati accesi, perché la Zaccheo ha fatto le sue richieste: azzeramento della giunta attuale, adducendo lo scarso supporto dato dagli assessori; l’ingresso nel governo cittadino dei tre segretari di movimenti e partiti di maggioranza, oltre alla nomina di due persone dall’alto profilo professionale scelti personalmente, senza alcuna consultazione. In questo modo il Sindaco dimissionario avrebbe la maggioranza assoluta, riducendo il resto della giunta a meri esecutori.

Dal canto suo, il PD non ne vuole sapere. Gli attuali assessori hanno fatto un buon lavoro e quindi non sono in discussione. Così come non si transige, almeno per il momento, sul fatto che i segretari, quindi anche Tommy Amendolara, possano entrare in giunta. Questo comporterebbe le dimissioni di quest’ultimo e il rafforzamento della corrente contraria, con l’ingresso in Consiglio Comunale di un altro uomo di fiducia.

La situazione resta incandescente anche per via delle ormai note accuse nel mucchio rivolte dal Sindaco a non meglio identificati amministratori e rappresentanti istituzionali. Dopo la minaccia di querela, pare che il primo cittadino abbia detto di aver ricevuto una proposta indecente da parte di un individuo, per ora anonimo. Il quadro della situazione porta a pensare allo scioglimento del Consiglio comunale, ma in politica, si sa, in un batter di ciglia gli amici possono diventare nemici e viceversa.