A Palo del Colle la situazione politico-amministrativa diventa se possibile ancora più incandescente. Alle dimissioni da sindaco di Anna Zaccheo sono seguite forti critiche rivolte da costei al presidente del Consiglio, Giannicola Cuscito, che chiamato in causa non resta decisamente a guardare e risponde per iscritto, respingendo al mittente ogni addebito a ricostruendo la cronologia degli ultimi avvenimenti. Ecco dunque cosa scrive il presidente del Consiglio comunale in una lettera protocollata.

Gent.ma Sindaca, dott.ssa Anna Zaccheo,
il sottoscritto non può negare d’aver preso atto con sbalordito stupore della Sua nota del 12.07.2018 prot. 11467 con cui Lei contesta l’ufficio di presidenza, dispensando con tanta facilità giudizi sull’operato altrui, oltre a rappresentare la Sua impossibilità a presenziare all’adunanza convocata per la data odierna.

Tuttavia è dovere dello scrivente rendere chiarezza su quanto da Lei asserito in quanto assolutamente privo di fondamento.

Innanzitutto preme evidenziarLe due aspetti:
primo che il Presidente, nella sua funzione di garante di tutta l’assemblea, ha il dovere di tutelare i diritti di tutti i consiglieri, senza distinzione di grado tra sindaco, consiglieri di maggioranza o consiglieri di minoranza, che liberamente hanno eletto con voto segreto il proprio presidente;

in secondo luogo, si evidenzia che non appartengono al vissuto del sottoscritto, che tutti conoscono, da sempre ispirato al confronto e alla condivisione, la confusione tra l’essere riconosciuti in forza di autorevolezza e l’essere riconosciuti in forza dell’autorità, ma soprattutto, al sottoscritto non appartiene l’autoreferenzialità; pertanto si rispedisce al mittente ogni ingrato ed inopportuno giudizio.

Fatta questa premessa, con riferimento al merito della proposta di delibera, per la quale Lei contesta l’inopportunità se non proprio l’invalidità della convocazione del consiglio, si rendono opportune le seguenti precisazioni.

Lei contesta che la proposta n. 21 del 13.06.2018 [VARIAZIONE D’URGENZA AL BILANCIO DI PREVISIONE FINANZIARIO 2018/2020 (ART. 175, COMMA 4, DEL D.LGS. N.267/2000)-deliberazione di Giunta Comunale n. 63 del 15.05.2018-RATIFICA] fosse nella disponibilità del sottoscritto da quasi due mesi “non potendo non segnalare come Lei, pur conoscendo da tempo (quasi due mesi) la problematica”, lasciando artatamente indurre nel lettore una condotta distratta e disinteressata del sottoscritto che invece non gli appartiene.

E valga il vero. La predetta variazione d’urgenza veniva sottoscritta dalla Giunta in data 15.05.2018 ma otteneva il parere favorevole del responsabile di servizio solo in data 19.06.2018; solo a decorrere da tale ultima data, dunque, sarebbe stato possibile inserire nell’ordine del giorno del consiglio comunale la proposta di delibera. Vieppiù. Lo scrivente si recava presso il Suo ufficio, già una settimana prima del 19.06.18 per invitarLa ad individuare e concordare una ipotetica data per il Consiglio Comunale, da condividere successivamente con tutti i consiglieri di maggioranza ed opposizione, proprio per poter approvare alcune proposte di delibera tra le quali anche la n. 21 del 13.6.2018; in ragione di tanto, su Sua esclusiva esigenza veniva individuata la data del 29.06.2018.

Successivamente, prima di procedere alla convocazione della conferenza dei capigruppo e verificare la disponibilità degli stessi, il sottoscritto Le chiedeva conferma circa la Sua disponibilità nella predetta data del 29.06.2018, ma in quella sede, sempre nel Suo ufficio, Lei chiedeva la cortesia di posticiparla al 2.07.2018 per consentirLe di chiarire divergenze all’interno della maggioranza. Successivamente, in data 21.06.2018, al termine della riunione di maggioranza, comunicava al sottoscritto e agli altri componenti della maggioranza ivi presenti che si sarebbe allontanata per un periodo di una settimana dall’attività amministrativa per esigenze personali e, per l’effetto, chiedeva di rinviare ogni incombenza anche in ordine al consiglio comunale all’indomani del Suo rientro.

Al Suo rientro, inaspettatamente, in data 5.7.2018 Lei rassegnava senza preavviso e con stupore di tutti, le dimissioni dalla carica di Sindaco.

I fatti, così come fedelmente riportati, attestano, senza tema di smentita, che da parte dello scrivente ci sia stata sempre, benché non dovuta, massima disponibilità nell’individuare e concordare date del Consiglio Comunale soprattutto con Lei, sindaco Anna Zaccheo, realizzando di fatto il raccordo fra l’attività di indirizzo e di controllo politico amministrativo con l’adozione degli atti fondamentali attribuiti dalla legge al Consiglio.

All’indomani delle Sue rassegnate dimissioni, di fronte all’inerzia dell’esecutivo, restava a carico del sottoscritto l’incombenza e la responsabilità dettata dall’art. 175 co. 4 del d.lgs. 267/2000 che testualmente prevede “le variazioni di bilancio possono essere adottate dall’organo esecutivo in via d’urgenza opportunamente motivata, salvo ratifica, a pena di decadenza, da parte dell’organo consiliare entro 60 giorni seguenti e comunque entro il 31 dicembre dell’anno in corso se a tale data non sia scaduto il predetto termine”.

In forza di tale dettato normativo, che impone la decadenza perentoria in caso di mancata ratifica ed in forza del combinato disposto dell’art. 50 co 1 e co 3 e dell’art. 52 co. 2 del Regolamento comunale di Palo del Colle, ritenuto che non spettava al Presidente fare scelte di opportunità politica che sono rimesse ai Consiglieri, ma unicamente quello di garantire il rispetto delle norme procedurali, in data 9.07.2018 si è ritenuto doveroso convocare il Consiglio Comunale per il 13.07.2018 lasciando alla parte politica la scelta circa l’opportunità di avvalersi o meno del comma 4 del predetto art. 175 del d.lgs 267/2000, ovvero disertare il consiglio ed avvalersi nei 30 giorni successivi della normativa prevista dal co. 5 del predetto articolo di legge.

Per il resto, al netto di ogni perplessità in merito alla considerazione che la sola ratifica di un atto già adottato dalla giunta possa qualificarsi come straordinario, resta comunque sempre nella facoltà dei consiglieri la scelta se ratificare o lasciare decadere la proposta di delibera.

Infine, può esser certa che il percorso che ha condotto il sottoscritto alla convocazione dell’odierna adunanza di consiglio non solo è stata condivisa dal Segretario Comunale ma dallo stesso avvalorata e compulsata.

Tanto Le dovevo per opportuna chiarezza