Sulla costruzione del palazzo del Consiglio Regionale a Japigia il Movimento 5 Stelle ha condotto un’indagine interna per avere alcuni chiarimenti sull’aumento dei costi di produzione e della tempistica sulla data di consegna, stimata per il 23 marzo 2014. Ad oggi però l’opera appare ancora in fase di costruzione. In merito a questo, secondo una chiara spiegazione che vi invitiamo a leggere nella galleria fotografica, i pentastellati hanno chiarito il perché ci sia stata una forte lievitazione dei costi, oltre che dei tempi.

“Abbiamo iniziato la nostra indagine a settembre 2015 – spiega il Movimento 5 Stelle – chiedendo alcuni documenti sull’andamento dei lavori, sull’importo totale dei lavori e importo contrattualizzato, quadro economico, il computo metrico estimativo, sia base alla gara d’appalto che in seguito all’ultima variante, chiarimenti sulle varie incongruenze e una sintetica documentazione sull’andamento dei lavori”.

“Per ciò che riguarda i tempi di consegna – continuano -, secondo il contratto d’appalto, dal 2003, data di aggiudicazione della progettazione, i lavori, iniziati nel 2012, dovevano terminare nel 2014. Quindi inizialmente i tempi stimati per la costruzione del palazzo del Consiglio Regionale dovevano essere di soli 729 giorni. Dal 2014 ad oggi si sono accumulati ben 1581 giorni di ritardo. Essendo il palazzo ancora in fase di costruzione, dalla data di inizio dei lavori, 21 marzo 2012, ad oggi sono passati oltre 6 anni dalla data di consegna. Questi tempi si sono allungati per colpa delle 5 varianti che negli anni sono stati approvate. Da un rapido calcolo è emerso che ci sono stati 100 giorni di sospensione dei lavori: un tempo troppo lungo e ingiustificabile”.

“Anche i costi – aggiungono -, con il lievitare dei tempi, sono aumentati. Nel 2003 l’importo dei lavori all’esito della gara di progettazione erano di 39.500.00,00 euro. A questi si aggiungono 27.830.690,00 euro di varianti di progetto fino al 2010, con un totale di 67.330.690,00 euro. Dopo l’appalto del 2010 si sono aggiunti i 27.669.000,00 euro per le 5 varianti approvate durante la costruzione, arrivando ad un totale di quasi 95 milioni di euro. Calcolando il ribasso d’asta la spesa complessiva è di oltre 56 milioni di euro a cui però vano aggiunti 30.883.000,00 euro dei costi delle varianti, arrivando ad un totale di oltre 87 milioni di euro. ma non è finita qui al prezzo complessivo per la costruzione del palazzo si devono aggiungere i 4 anni di affitto per la sede attuale del consiglio regionale con un totale stimato di oltre 93 milioni di euro”.

“In questa nostra indagine – sottolineano – abbiamo valutato che i costi sono lievitati per colpa delle scelte fatte in questi anni. Ad esempio la scelta di plafoniere esclusive che sono costate 830mila euro. Per non parlare dei controsoffitti. Il nuovo materiale scelto ha un costo di 59,16 euro in più a metro quadro, con un prezzo finale di oltre 200mila euro”.

“Secondo noi le responsabilità politiche – tuona il Movimento 5 Stelle – devono essere date a Raffaele Fitto, presidente della Regione Puglia al momento della gara di progettazione, a Nichi Vendola, presidente della Regione dal 2005 dove con lui la Regione al processo si costituì parte civile per poi ritirarsi inspiegabilmente, Fabiano Amati, all’epoca assessore regionale alle Opere Pubbliche della giunta Vendola, e a Michele Emiliano, tutt’ora presidente della Regione Puglia”.

“Sarà nostra premura – concludono -, dopo la nostra indagine, di mandare un esposto alla Corte dei Conti, all’Anac, alla Procura della Repubblica con la mozione di evitare il pagamento delle parcelle dei progettisti che con il ritardo della consegna hanno un guadagno del 400% in più rispetto alla stima iniziale”.