Da chi è stato formalmente all’opposizione di Antonio Decaro per quasi 4 anni, ci saremmo aspettati la denuncia di un poderoso elenco di atti amministrativi sbagliati e dannosi per i baresi, posti in essere dall’amico di Matteo Renzi e di Maria Elena Boschi nel corso del mandato.

Sabino Mangano invece, candidato sindaco sonoramente sconfitto alle elezioni comunali del 2014, nelle quali gli fu attribuito dai baresi pentastellati solo un terzo dei voti attribuiti al Movimento nelle contemporanee elezioni europee, spara a zero, nella conferenza stampa di inizio campagna elettorale per il 2019, nei confronti del collega consigliere Pasquale Di Rella, reo evidentemente di aver saputo far emergere in pochi mesi vicende e contraddizioni della Giunta Comunale che il gruppo consiliare pentastellato aveva semplicemente sfiorato o ignorato nel corso di questi anni.

Probabilmente Mangano e Colella ritengono che aver abbandonato volontariamente la carica di Presidente del Consiglio Comunale, rinunciando a potere e soldi, sia più grave dei molteplici danni arrecati da Decaro alla città, distrutta ed impoverita nel corso di questa sindacatura.

Nemmeno una parola, inoltre, sulla triste vicenda che ha gravemente macchiato questo Consiglio Comunale: l’irripetibile offesa sessista arrecata, secondo la Procura della Repubblica di Bari, alla Consigliera Irma Melini dal Consigliere del M5S, Francesco Colella.

Quell’episodio ha fornito la cifra di un livello qualitativo scadente che, ci auguriamo, possa crescere in futuro. La campagna elettorale è iniziata: speriamo continui confrontandosi sui problemi dei baresi e non su miseri attacchi personali.