Antonio Decaro, politico, figlio di politico. Il padre, noto socialista della Prima Repubblica, ha amministrato a lungo la città di Bari. Poi, nel 2004, il mestiere con cui guadagnare un sacco di soldi è passato al figlio, grazie alla sponsorizzazione politica di un altro noto socialista della Prima e Seconda Repubblica, l’ex assessore regionale alla sanità Alberto Tedesco.

È infatti lui che lo indica, in quota “Socialisti Autonomisti” al sindaco del tempo, Michele Emiliano, quale assessore. Dal 2004 al 2010, Decaro svolge il mestiere di assessore. Nel 2010 abbandona la giunta comunale, tradendo i cittadini baresi che lo avevano eletto consigliere comunale nel 2009, per un mestiere politico molto meglio pagato: si fa eleggere consigliere regionale.

Nel 2013 tradisce nuovamente i suoi elettori e lascia il consiglio regionale per diventare parlamentare, in virtù dei voti raggranellati alle primarie del PD grazie al sostegno di Marco Lacarra, divenuto nei giorni scorsi deputato, per ricambiare il favore, grazie al posto di capolista nel listino. Nel 2014 tradisce ancora una volta i suoi elettori ed abbandona il Parlamento per farsi eleggere sindaco di Bari grazie alle simpatie di Michele Emiliano.

In questi 14 anni di continuo saltellare da un incarico politico ad un altro, Antonio Decaro ha guadagnato oltre un milione e mezzo di euro. Caro Sindaco, ora l’Italia, la Puglia e Bari sono cambiate, e i cittadini che non ce la fanno sono tantissimi. Puoi essere contento di quanto hai guadagnato fino ad ora ed è arrivato il momento di rinunciare a qualcosa in favore dei cittadini che ti hanno pagato lo stipendio. Non essere egoista.