Gli elettori baresi e pugliesi del centrodestra sono sempre più disorientati e insospettiti. Hanno appena assistito all’arruolamento di Simeone Di Cagno Abbrescia tra i combattenti per il potere, nuovo corpo di élite in via di formazione, al servizio dell’imperatore delle Puglie, Michele Emiliano, e già si insinua nelle loro menti un nuovo peccaminoso dubbio.

Perché Massimo Cassano e Luigi Vitali, esponenti di spicco di Forza Italia, non hanno respinto con forza e sdegno la “volgare” offerta di ammucchiata partitica proposta dall’ex Gladiatore?

Il loro silenzio innervosisce la base e legittima coloro che, intravedendo il maxi inciucio nel tacco d’Italia a danno del Movimento 5 Stelle e delle ferventi iniziative civiche antipatiche che stanno moltiplicandosi a Bari e in tutta la Puglia, guardano a queste realtà politiche con crescente simpatia.

Cassano e Vitali battano un colpo e si dichiarino fermamente alternativi a Emiliano e Decaro o confessino che il richiamo delle poltrone è più forte di quello ai principi e valori fondanti del centrodestra. È giunto il momento che ciascuno mostri in pubblico il proprio vero volto. Michele Emiliano lo ha fatto, finalmente.