“Le affermazioni riportate su un presunto mio intervento presso il direttore generale Arif per l’assunzione di Valentina Anelli, sono tanto gravi quanto generiche e hanno il sapore di un maldestro tentativo di gettare un’ombra di discredito su chi come me da sempre porta avanti una battaglia di denuncia dei metodi clientelari usati in quell’agenzia nel corso degli anni”. Il consigliere regionale Ernesto Abbaterusso non ci sta all’abbinamento con Valentina Anelli, l’interinale alla quale senza alcuna selezione sarà rinnovato il contratto a partire da domani, 12 febbraio.

In realtà, nel nostro articolo abbiamo semplicemente scritto che il compagno della Anelli è stato il suo autista. A chiedere l’assunzione della Anelli, non sappiamo se per questa circostanza oltre che per la sua insostituibile professionalità – lo abbiamo scritto chiaramente – non è stato Abbaterusso, ma l’agenzia Arif.

A quanti fosse sfuggito, ricordiamo che la maggior parte degli interinali hanno iniziato a lavorare il 9 febbraio, meno di 24 ore dopo la firma della delibera numero 20 del direttore generale, Domenico Ragno, che stabiliva la necessità di lavoratori somministrati nell’area della direzione generale nonostante fosse arrivato in dirittura d’arrivo il percorso della stabilizzazione per 95 ex precari.

Fatta questa doverosa precisazione, ci ha colpito il resto della nota del consigliere regionale. “Credo che prima di fare certe affermazioni e trarre facili conclusioni, occorra che i fatti vengano quantomeno verificati, approfonditi ed acclarati”. Il consigliere di Liberi e Uguali non disconosce la circostanza da noi acclarata che il compagno della Anelli sia stato il suo autista. A quel punto Abbaterusso rilancia.

“Trovo pertanto necessario precisare che il compagno della signora Anelli è stato per tanti anni l’autista di Sergio Blasi e solo per 20 giorni il mio – dice Abbaterusso -. In secondo luogo la signora Anelli lavorava all’Arif da molto tempo prima e non certo grazie a me”. Apprendiamo quindi che la signora Anelli lavorava all’Arif da molto tempo prima. In che modo è avvenuta in quel caso la selezione, in considerazione di quella mancata di quest’ultimo rinnovo?

“Da parte mia so di avere la coscienza pulita, non fosse altro perché questa signora io non la conosco. Consiglio pertanto più prudenza. Non si muovano roboanti accuse senza prima un serio approfondimento che, lo voglio ricordare, è sempre dovuto ed imprescindibile”. Consigliere Abbaterusso, non dubitiamo sulla pulizia della sua coscienza, ci piacerebbe insistesse maggiormente nella sua annunciata battaglia contro le clientele all’interno dell’Arif visto che lei stesso ammette ce ne siano.