“Non c’è nessun rapporto diretto tra Acquedotto Pugliese e la Newo, ma soprattutto i grandi volumi di fanghi di AQP non possono che essere smaltiti nell’unico modo possibile, ovvero attraverso gare d’appalto trasparenti per dare discontinuità col passato”.

Al termine del Consiglio di Amministrazione, il presidente Nicola De Sanctis risponde alle voci incontrollate secondo cui l’ente pubblico avrebbe avuto un accordo per lo smaltimento dei propri fanghi presso l’inceneritore della discordia, contro cui le amministrazioni pubbliche locali si sono scagliate nonostante la Regione Puglia avesse dato le autorizzazioni e metà del finanziamento per la realizzazione, circa 10 milioni di euro.

Ambientalisti, consiglieri comunali, su tutti Pasquale Di Rella, che per primo era intervenuto sull’argomento nel Consiglio comunale barese, possono stare tranquilli. Non c’era alcuna intesa, pur avendo avuto in passato l’Acquedotto rapporti con un’azienda riconducibile alla proprietà della Newo, in ogni caso solo per un progetto regionale di sperimentazione sui fanghi.

Il presidente De Sanctis ha scongiurato categoricamente l’ipotesi dello smaltimento dei fanghi presso l’inceneritore che in pochi vogliono, ribadendo l’impegno di AQP nel cercare processi innovativi per lo smaltimento dei fanghi, in ogni caso possibile solo attraverso l’espletamento di appalti pubblici.