La proposta del presidente del Consiglio Comunale, Pasquale Di Rella, aveva fatto venire più di qualche mal di pancia, soprattutto tra i consiglieri di maggioranza. Cinque sedute ordinarie al mese per smaltire l’enorme mole di proposte di deliberazioni e ordini del giorno giacenti nella valle di lacrime dell’Aula Dalfino.

Chi è abituato ormai a far saltare sedute come se l’amministrazione dovesse cadere domani, causando un ingente spreco di soldi pubblici, evidentemente è conscio di non poter garantire la maggioranza, perché una vera e propria maggioranza in Consiglio comunale non esiste. Senza tralasciare un fatto più goloso. Cinque sedute consiliari al mattino vorrebbero dire meno riunioni di commissione al giorno. E si sa, al gettone non si comanda. Fosse passata la proposta Di Rella i consiglieri comunali avrebbero lavorato 42,5 ore al mese per smaltire l’ordinario. Nonna Teresa, però, lo diceva: “La fatica si chiama chicozza“. Meglio non andare oltre le 4,5 ore al mese.

La Conferenza dei Capigruppo muscolare di oggi ha quindi confermato quanto andiamo “blaterando” da mesi e mesi. Il bene primario non è quello verso la Città di Bari. La proposta di convocare 6 sedute consiliari, di cui 5 ordinarie e una dedicata al question time, da svolgersi ogni lunedì e giovedì, dalle 9 alle 17.30, dunque, è stata clamorosamente bocciata.

I voti favorevoli dei consiglieri Ranieri (Area Popolare), Melchiorre (Fratelli D’Italia – Alleanza Nazionale), Caradonna (Gruppo Misto) e Mangano (Movimento 5 Stelle), non sono bastati a fronteggiare le barricate alzate da Smaldone (Iniziativa Democratica – Sud al Centro), Anaclerio (Realtà Italia), Cascella (Decaro per Bari), Giannuzzi (Decaro Sindaco) e Bronzini (Partito Democratico). La Conferenza dei Capigruppo ha dunque fissato 2 sole sedute consiliari pomeridiane, di cui una ordinaria.

Non solo. La Conferenza, su proposta del capogruppo del Partito Democratico, Marco Bronzini, ha quindi deciso di svolgere una seduta consiliare di question time il 15 gennaio a partire dalle ore 16, e una sola seduta ordinaria il 22, dalle ore 16.30 alle ore 21. Prendiamo atto che le questioni irrisolte della Città di Bari, una delle capitali italiane dei debiti fuori bilancio – vero argomento all’ordine del giorno – aumenteranno invece che diminuire. Per i cittadini baresi la speranza è che il Consiglio non continui ad accumulare  figuracce, rispetto al delirio di inefficienza a cui siamo stati mediamente abituati finora.