Nel periodo in cui “portare le carte in Procura” è diventata una moda, che spesso serve anche a far emergere l’incapacità di amministratori e dirigenti di provvedere a controlli interni, il Sindaco metropolitano Decaro non sente di doversi adeguare ai tempi dopo quanto scoperto nella STP.

La nostra inchiesta giornalistica, prima, l’opera di trasparenza portata avanti dal nuovo Consiglio di amministrazione presieduto dall’esperto Francesco Paolo Fortunato, poi, hanno portato alla revoca della gara triennale per la manutenzione del valore di 3 milioni di euro; all’annullamento del contratto di affitto da 2.000 euro mensili per il terreno mai usato di Trani; alla scoperta del parente di un consigliere comunale di Bari e metropolitano tra gli interinali assunti dall’azienda.

Pare, pero’, che ci sia molto altro ancora di grande interesse per la politica e per l’autorità giudiziaria. In questo clima di sospetti e voci incontrollate, Antonio Decaro non sente l’obbligo politico e morale di fare chiarezza, magari istituendo una commissione d’inchiesta interna per giungere all’individuazione dei responsabili di eventuali danni all’Erario o di qualcosa di ben più grave.

Anche in questo caso – come in quello del l’insulto alla Consigliera Melini – dobbiamo far immaginare che sia impossibilitato a muoversi per il mantenimento di delicati equilibri politici, evidentemente prioritari persino rispetto alla ricerca della verità? Sarebbe forse il caso che dall’opposizione giunga una scossa più robusta.