All’indomani della elezione a Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, preso atto della scarsa presenza di donne in Consiglio Regionale, dichiarò di voler stabilire la parità di genere almeno nella Giunta Regionale e, in presenza di una norma statutaria che gli consentiva di nominare solo 2 assessore esterne, incaricò degli avvocati per valutare la possibilità di eludere tale norma e poter nominare ben 5 assessori donne.

Naturalmente la questione si dimostrò ben presto palesemente impossibile, ma intanto, come si dice a Bari, aveva fatto “la parte”. Tale giusta sensibilità per il coinvolgimento delle donne nei piani alti della politica e delle istituzioni, il nostro buon Presidente ha avuto modo di confermarla 2 anni e mezzo dopo a seguito del noto insulto rivolto alla Consigliera comunale di Bari, Irma Melini.

“C’è chi pensa che le donne in politica siano solo posti persi, occasioni mancate per qualche maschietto” aveva dichiarato, aggiungendo: “Il centrosinistra governa la Regione Puglia senza avere eletto neanche una donna. Questo è un fatto assolutamente vergognoso. Noi dobbiamo correggere questa situazione”.

Intanto, però, Emiliano ieri ha finalmente risolto, a modo suo, il problema della scarsa presenza di donne ai vertici della Regione mandando a casa una delle 2 assessore in carica. Ha nominato un’altra donna? Certo che no. La poltrona è stata consegnata all’ennesimo esponente di centrodestra! Alla faccia della coerenza.

La delega al Welfare era stata assunta da Emiliano all’indomani della scomparsa dell’assessore Salvatore Negro, cognato di Ruggeri. Le deleghe ai Lavori pubblici e alla tutela delle acque sono state invece assunte dallo stesso presidente, che è anche il titolare della Sanità.