“Non c’è nulla di vero: il dormitorio di via Scannicchio non ci sarà. È questa la rassicurazione del mondo politico e di quello religioso. Una notizia che né ci persuade, né ci rallegra, l’accoglienza prima di tutto, ribadiamolo, ma con trasparenza nell’organizzazione”. I consiglieri del Municipio I Nicola De Marzo (Lista Decaro) Francesco Parisi e Giuseppe Corcelli (PD) intervengono sulla vicenda che ha tenuto banco nei giorni scorsi tra i residenti della zona.

“Si è dato dunque modo a una bufala di circolare – scrivono in una nota – colpevole la politica fatta per strada, che in strada per prima accoglie suggerimenti, rimostranze e domande dei cittadini; e vittima, quella stessa politica, dei propri refusi (scambiare via Brigata Bari per Regina è inaccettabile, c’è da ammetterlo), in nome dei quali la stampa giunge a screditare la credibilità di chi quelle domande accoglie e riporta ai piani alti”.

“Ora la tranquillità è d’obbligo – smorzano i toni – il caso, che così alacremente era scoppiato, si sgonfia, adagiandosi su se stesso. Quale allarme sociale? Ce n’è bisogno? Non sarà forse il vento lontano, lontanissimo della campagna elettorale a soffiare sulle periferiche lande del Libertà? Questo, o piuttosto l’incertezza di un quartiere che si sente promettere così tante volte una riqualificazione, per poi ritrovarsi (solo per dirne una) con lo scempio del parco Mimmo Bucci proprio nei dintorni dell’area in questione? C’è però da rimanere calmi: è tutta una meravigliosa fabbrica di frottole”.

“Stiano sereni i cittadini! Assistano, invece, al gioco delle parti delle istituzioni: l’Assessore non sa, non decide lei; il Sindaco smentisce, non è cosa sua; il prete (che è lì almeno dal 2010) non sa dove sia via Scannicchio, non si è mai affacciato oltre i cancelli dell’Oratorio, a parte forse quando si è accorto che gli avevano pedonalizzato l’antistante via Martiri d’Otranto (anche lì i cittadini si ritrovarono dal giorno alla notte le transenne e i sensi di marcia delle vie vicine invertiti); del Prefetto, che ha competenza per la questione, interrogato, si attende risposta”.

“E questo è tutto: nessun dormitorio – concludono – soltanto un palazzo in ristrutturazione come tanti. Noi però siamo qui, aspettiamo che la verità di quell’altro Palazzo non si smentisca di fronte alla collettività, che prenderebbe atto dell’imbarazzo, allora sì, si pensi alla campagna elettorale”.