Pensavamo di averle viste tutte, ma ciò che è successo ieri nel Consiglio Comunale di Bari è un misto di tragedia politica ed esilarante spettacolo di cabaret: bisogna approvare una delibera urgente di variazione di bilancio, ma l’assessore al Bilancio non ne sa nulla e chiede imbarazzato l’intervento dei dirigenti comunali. Alessandro D’Adamo è apparso come uno studente impreparato all’interrogazione. Il Sindaco Decaro, come spesso succede, si è perso ancora una volta la deplorevole sceneggiata, perché in altre faccende affaccendato.

La mano sinistra non sa ciò che fa la destra e viceversa, in un crescendo mai visto di approssimazione politico-amministrativa. Vada a casa D’Adamo, subito, perché non è uno studente, ma l’uomo incaricato dal Sindaco di controllare le casse comunali baresi. Non può non sapere di una variazione così importante, passata tra l’altro con 15 voti, con ben 4 voti in meno rispetto alla soglia dei 19 utili per dire di avere una maggioranza politica in Consiglio Comunale. D’Adamo deve dimettersi anche perché il gruppo dei sei di cui è parte non è affidabile, impalpabile anche quando deve essere presente. Un gruppo messo insieme con la colla scadente delle prebende. In aula manca l’assessore regionale Alfonsino Pisicchio, capo dell’armata Branaleone, ma anche Guseppe Di Giorgio e Nicola Sciacovelli, quest’ultimo passato per la presenza e il saluto prima di svignarsela. Complimenti.

Decaro, poi, già impegnato nella ricerca di un comodo esilio romano, anche in considerazione delle pessime previsioni delle elezioni politiche di primavera, dovrebbe prenderne atto e lasciare spazio a chi può dedicarsi alla sola città di Bari e non anche del Comune di Vercelli. Con tutto il bene possibile per i vercellesi. Da un lato l’ira funesta e le risate dell’opposizione, dall’altro l’imbarazzo della maggioranza, che non ha saputo neppure raccogliere l’assist dell’imparziale presidente Di Rella, rimasto in Aula per non far cadere il numero legale dello scadente Consiglio Comunale. Senza di lui i consiglieri sarebbero stati 18 e quindi tutti a casa senza essere riusciti ad approvare neppure la seconda delibera.

L’apoteosi della farsa è arrivata al terzo provvedimento da far passare con le bende agli occhi dopo sei ore di teatro dell’assurdo. Manco a dirlo variazione di bilancio per i grandi eventi, a cominciare dal Capodanno, richiesta dall’assessore Maselli. Il consigliere recentemente subentrato Fabio Losito, in lite da età scolare con Maselli, si allontana platealmente dall’Aula, vilipesa ancora una volta, facendo venire meno il numero legale. Finisce in tragedia.

Consentiteci un’ultima considerazione. Le variazioni di bilancio d’urgenza sono un po’ come un voto di fiducia per il Governo. La Giunta è convinta di avere una maggioranza alle spalle e quindi prepara simili delibere per l’approvazione bulgara. A Bari non c’è più una maggioranza da tempo. Fate un favore alla città, andate tutti a casa.