Ho letto più volte la replica dell’assessore al Bilancio Alessandro D’Adamo (Iniziativa Democratica) e poi sono andato a rivedermi la sua performance in Consiglio comunale. Non ci posso credere, è tutto vero. La vicenda, che ha creato notevole imbarazzo tra gli esponenti della maggioranza, scomparsi dai corridoi del Palazzo come gli juventini dopo una sconfitta, ha strappato sorrisi anche la popolazione del Burkina Faso, da tempo senza anello al naso.

I commenti su quanto accaduto, sull’assessore al Bilancio che disconosce la variazione di bilancio urgente da 2 milioni di euro in votazione, ha fatto davvero il giro d’Italia. Sono arrivati commenti divertiti da Lombardia e Sicilia. D’Adamo, in sostanza, nella nota che avrebbe fatto meglio a non diffondere, spiega di essere d’accordo con l’amministrazione (ma va?) in una supercazzola crescente come fosse antani.

Le immagini e le parole del video, invece, sono impietose. L’incredulità stampata sul volto dell’assessore e di chiunque altro venga inquadrato dalla impietosa telecamera la dice lunghissima sul livello toccato, mentre qualcun altro inizia a scavare il fondo. D’Adamo non conosceva la variazione di bilancio. Ecco, è questo il fatto grave. Si è presentato in aula ignorando. Come avrebbe potuto rispondere alle domande dei consiglieri di opposizione? Partiamo da questo, con una piccola divagazione.

I numeri risicati di Decaro in Consiglio comunale sono solo un aspetto degli show in onda a Palazzo di Città. Sì, perché alla Giunta in questione, quella dell’approvazione della variazione di bilancio urgente, gli assessori assenti erano ben cinque: Bottalico, appunto D’Adamo, Maselli, Tomasicchio e pure Petruzzelli. Sei assessori su 10 presenti (l’altro componente è il Sindaco), con l’aggravante dell’assenza contemporanea dei due responsabili dei “dicasteri” interessati: il Bilancio e lo Sport. Se si calcola che il mutuo da 2 milioni è per la realizzazione di 13 playground – ora si chiamano così – la frittata è fatta. La domanda nasce spontanea: quanti assessori erano invece presenti alla seduta di Giunta in cui si è deciso di portare in Consiglio l’altra variazione di bilancio urgente per i grandi eventi? Per intenderci quella non approvata per il “piccio” dell’ex assessore Losito, contrapposto all’assessore Maselli? Ovvio che ci siamo pure dati una risposta. Precisando che si tratta di giunte diverse, svolte in giorni diversi, gli assenti sono sempre cinque: Decaro, Palone e i seriali Petruzzelli, Bottalico e Tomasicchio. Non sarebbe male avere l’elenco dei presenti alle giunte di questi anni di governo, soprattutto calcolando lo stipendiuccio di 4.500 euro al mese che spetta ad un assessore. Il minimo per guadagnarsi la pagnotta dovrebbe essere la presenza in Giunta, considerata l’assenza continua alle sedute del Consiglio.

Ma torniamo alla questione centrale. L’assessore D’Adamo, assente in Giunta, lo stesso che non aveva parlato con l’altra Ripartizione interessata; che avrebbe chiesto di riconvertire i mutui esistenti; che ha chiesto di convocare i dirigenti Ranieri e Ninni; che ha appreso “oggi con voi di questa cosa”; che ha chiamato iniziativa la variazione di bilancio, che al mercato mio padre comprò, ora è d’accordo sulla spesa di 2 milioni in tal senso e non da investire altrimenti. Ha dunque maturato la sua scelta dopo la figuraccia, accumulando ulteriore imbarazzo, calcolando il fatto che anche all’assessore assente in giunta e distratto alla vigilia del Consiglio è stato notificato l’ordine del giorno.

Apprendiamo, dunque, che un qualunque assessore può mettere le mani nel bilancio comunale senza neppure informare l’assessore al ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno, in ogni caso in direzione opposta ai bisogni della città. Eh sì, assessore Galasso, mettiamo un po’ di ordine, perché neppure il suo intervento è servito ad evitare il putiferio. Mettiamo ordine liberando il Palazzo, andando a casa. Chiudiamo con un paragone politico. Lo si può amare oppure odiare, ma siamo certi di una cosa: se qualcuno avesse provato a mettere mano al bilancio senza avvisare l’assessore al ramo giusto, Gianni Giannini, se ne sarebbe andato carico di meraviglie.

 

LA PREPLICA DI D’ADAMO – “Ieri il Consiglio comunale ha approvato una delibera che candida al bando del Credito sportivo la realizzazione di 13 aree pubbliche per lo sport sparse in tutta la città. Per quanto mi riguarda condivido assolutamente il contenuto del provvedimento, ma non avendo potuto valutare con la struttura tecnica di una altra ripartizione comunale la procedura utilizzata per la stipula del mutuo, ho chiesto ai dirigenti di relazionare in Consiglio. La mia riserva al momento era meramente riferita a questo dettaglio tecnico e non certo al bando a cui ci stiamo candidando o ai progetti che l’amministrazione ha scelto di realizzare. Ad ogni buon conto credo che la soluzione proposta e adottata possa essere utile al raggiungimento del nostro scopo, che è quello di dotare la città di nuovi playground sportivi che possano offrire a tutti la possibilità di fare sport senza doversi rivolgere a impianti privati”.