Cosa accadrebbe se alle elezioni politiche della prossima primavera, nel collegio uninominale di Bari il candidato del PD o del centrosinistra risultasse sconfitto da quello del centrodestra o del Movimento 5 Stelle?

Il presidente del movimento politico Realtà Italia, Giacomo Olivieri, si è posto la domanda, provando a darsi una riposta inviata al giornale. “Fosse davvero sconfitto il PD ad un anno dalle elezioni comunali – spiega l’avvocato – porrebbe al Sindaco di Bari e presidente Anci nazionale, Antonio Decaro, l’esigenza di un ripensamento sull’annunciata ricandidatura. A maggior ragione per la distanza siderale tra Giunta, Consiglio Comunale ed i sempre più delusi cittadini baresi. I primi, parlo degli assessori, sono impegnati a fare selfie e rendering su quella che sarà la città dei sogni, in alcuni casi senza la necessaria copertura economica; gli altri, il Consiglio Comunale, ormai continua a sperperare denaro pubblico, con le ripetute sedute della massima assise cittadina andate deserte o peggio ancora inconcludenti. In mezzo al guado ci sono i baresi, alle prese con mille gravi problemi quotidiani, stufi del’arroganza e purtroppo a volte anche dell’incompetenza di questa amministrazione comunale”

Alcuni sondaggi, però, contraddicono la teoria del presidente di Realtà Italia. “Le elezioni politiche, più di tanti inutili sondaggi – continua Olivieri – misureranno il livello di fiducia della città nei propri amministratori. Le prerogative non sono buone. Nel caso ci avessi visto lungo non potranno che trarre le inevitabili conseguenze”.

In questo momento particolarmente confuso, poi, un ruolo importante potrebbe giocarlo Nicola Laforgia, che si sta sempre più imponendo come antagonista del PD a marchio Renzi. Il peso specifico dell’immortale D’Alema e il ritorno in pista di Vnedola, infine, sono altri fattori che non possono essere trascurati. Non c’è dubbio che le politiche rappresentino, e Decaro non fa eccezione, un banco di prova determinante. Quantomeno il Sindaco uscente ha un salvagente sempre pronto per non annaspare, a differenza di chi oggi nuota nella sua corrente.