Il clima attorno alla consigliera Melini sta man mano cambiando, ma era prevedibile se si tira troppo la corda. Non isolare subito il vigliacco prima o poi avrebbe fatto degenerare la faccenda, sulla quale in tanti invocano il silenzio in modo da tornare ad occuparsi dei tanti problemi di Bari. La solidarietà di alcuni colleghi consiglieri sta iniziando a diventare ostilità, soprattutto tra quelli che alla votazione incriminata non erano neppure presenti e si sono sentiti insultare in ogni angolo d’Italia. A scatenare mal di pancia sempre più insopportabili sono alcune dichiarazioni rilasciate dalla Melini a Selvaggia Lucarelli e riportate su “Il Fatto Quotidiano”.

“Chi mi dice troia è coperto dagli altri consiglieri di Bari”. Ecco la frase che ha mandato su tutte le furie i colleghi della Melini. Dichiarazione poi rilanciata dalla stessa Melini sul suo profilo social. A sentire ciò che si dice nei corridoi di Palazzo di Città, alcuni si sarebbero rivolti ad un legale, esperto di diffamazioni e diritto penale, per capire se ci siano gli estremi per una denuncia. L’ipotesi di reato, secondo quando ci viene riferito, sarebbe la ‘diffamazione aggravata’, ex art. 595 c.p., nei confronti dei consiglieri comunali di Bari o, addirittura, di ‘oltraggio a corpo amministrativo’, ex art. 342 c.p.

Non tutti i consiglieri comunali baresi assenti alla scandalosa votazione del 14 novembre e non tutti i partecipanti stanno sottraendosi a qualunque iniziative possa agevolare una pronta individuazione del colpevole. Le probabili azioni personali da intraprendere nei confronti della Melini sarebbero solo una parte delle possibili reazioni.

Secondo alcune indiscrezioni, della cosa potrebbe essere interessato il sindaco Antonio Decaro che, coadiuvato dall’avvocatura comunale, potrebbe essere invitato formalmente e presentare una querela presso la competente autorità giudiziaria. L’invito al primo cittadino è quello di farlo con la stessa solerzia che lo ha portato in Procura per l’individuazione del vigliacco che ha insultato la Melini, in modo di dimostrare in maniera equa a tutto il Consiglio comunale.