Manca un anno e mezzo alle votazioni per scegliere il nuovo Sindaco di Bari, ma la campagna elettorale è praticamente già iniziata. Ieri l’imprenditore Nicola Canonico ha rotto il ghiaccio annunciando la formazione di una lista che porta il suo nome: non un impegno come candidato, ma la disponibilità a prestarsi come aggregatore per chi non si riconosce né nel centrosinistra, né nel centrodestra o nel Movimento 5 Stelle. Canonico è finito al centro delle polemiche poiché decide di scendere in campo poco dopo la nomina a vicepresidente dell’Acquedotto pugliese. Abbiamo posto alcune domande all’ex consigliere regionale pugliese, eletto nelle liste del PD e recordman di preferenze.

Possiamo considerare la lista “Canonico per Bari” una possibile stampella per un centrosinistra in difficoltà?
Assolutamente no. Cercheremo di replicare quanto realizzato a Giovinazzo, nella prima elezione del Sindaco De Palma. Un progetto di sole liste civiche che faccia sentire a proprio agio coloro che rifuggono dal rapporto con i partiti tradizionali.

Quindi nessuna alleanza in vista della corsa a Palazzo di Città?
Non ho detto questo. Sono benvenute tutte le realtà che condividono la necessità di un cambiamento. Sono certo che saremo in tanti a sposare questa iniziativa.

Dopo la sua discesa in campo qualcuno ha storto il naso perché lei è vicepresidente di Acquedotto Pugliese. Il ruolo non le pare in conflitto con questa iniziativa politica?
Perché mai? La mia è stata una nomina “tecnica”, che la Giunta Regionale ha posto in essere su designazione di Confindustria Bari-Bat. La politica non ha avuto alcun peso in tale scelta.

Avete già in mente un candidato per la carica di primo cittadino?
Pensiamo ad una donna o ad un uomo lontano dalla politica tradizionale. Un professore universitario, un “tecnico” che sia scevro da condizionamenti e che voglia e sappia occuparsi soprattutto degli ultimi, diquelli che soffrono, degli ” invisibili” di cui nessuno si preoccupa.