“Sono disponibile a sostenere l’intero costo della perizia, se né la Consigliera Melini né altro/a collega Consigliere/a o il Sindaco vorranno condividerne l’onere”. Il presidenza del Consiglio Comunale Pasquale Di Rella vuole andare fino in fondo alla storiaccia dell’insulto sessista e volgare rivolto a Irma Melini approfittando dello scrutinio segreto del 14 novembre scorso.

Obiettivo di Di Rella è “dimostrare la mia assoluta estraneità al fatto e la capacità della politica di reagire e di porre in essere azioni concrete, e non solo inascoltati appelli o solidarietà di maniera, per l’individuazione dell’autore o dell’autrice della scritta ingiuriosa, pur nel massimo rispetto del lavoro avviato dalla Magistratura”.

“Invito la Consigliera Irma Melini, in possesso di una copia conforme della scheda incriminata, – scrive ancora il presidente del Consiglio comunale – a contattare prontamente un perito iscritto all’apposito albo, che applichi il minimo della tariffa professionale prevista, per procedere ad immediata perizia calligrafica dei partecipanti alla votazione della nota seduta consiliare”.

“Sottoporsi a tale perizia – sottolinea – sarà atto ovviamente non obbligatorio ed esclusivamente finalizzato ad escludere i volontari, in attesa che la giustizia faccia il suo corso, dall’infamante sospetto che grava su ciascuno dei partecipanti a detta votazione”.