Piovo polemiche dopo la pubblicazione della tradizionale classifica sulla qualità della vita stilata dal Sole24ore. Bari, infatti, è ancora una volta scesa in graduatoria risultando fra le peggiori metropoli d’Europa.

“Bari sprofonda al 96 posto su 110 aree urbane perdendo 15 posizioni rispetto al 2016 – attacca il consigliere comunale Giuseppe Carrieri – Soprattutto Bari rientra tra le aree urbane della categoria 4, l’ultima che include le zone dove la qualità della vita è insufficiente! L’ennesimo disastro che smaschera i quotidiani annunzi mistificatori del sindaco di Bari e svela (purtroppo) la realtà vera della nostra Città”.

“Una Città in grave sofferenza; da 13 anni amministrata in modo pessimo; che continua a indietreggiare in Italia e in Europa da tutti i punti di vista. In assenza di una visione precisa del proprio sviluppo e di azioni amministrative innovative capaci di dare una svolta a un declino che pare inarrestabile. Tremendi, in conclusione, sono i dati/tassi della criminalità urbana solo che si consideri che, addirittura, siamo tra i primi in Italia (e quindi in Europa) per furti di auto e rapine. E con questa negatività, in particolare, è ben difficile avere una buona qualità della vita”.

Dello stesso avviso Filippo Melchiorre di Fratelli d’Italia-AN: “Un tracollo annunciato. Scarsa attenzione alla tutela dell’ambiente, ai servizi scolastici e al tempo libero e ai risparmi dei cittadini sono alcuni degli indicatori che hanno reso peggiore la qualità della vita nella noatra città base ai sondaggi di Italia oggi e Sole 24 ore”.

“Bari è al 96 posto nell’indagine sulla qualità della vita 2017 di Italia Oggi rispetto al 81 posto dello scorso anno, perdendo ben 15 posizioni tra le 110 città analizzate.
Per non parlare delle 28 indagine del Sole 24 ore, anche in questo caso i 42 indicatori utilizzati dimostrano una tesi che denunciamo da anni: Bari e la Puglia negli ultimi anni si attestano fra gli ultimi posti con la Campania per qualità della vita a causa di amministrazioni disattente e poco preparate a gestire la cosa pubblica”.