“Non ho mai avuto a che fare con i clan, ho addirittura denunciato personalmente quando si è verificato qualche episodio e quindi non temo assolutamente di demolire la relazione che ha portato allo scioglimento”. Antonio Lomoro, sindaco di Valenzano il cui Consiglio Comunale è stato sciolto dal Consiglio dei Ministri per infiltrazioni mafiose a causa di quella maledetta mongolfiera fatta volare durante i giorni della festa patronale, ostenta come al suo solito sicurezza.

“Non è un atto definitivo, siamo in uno Stato di diritto, per cui annuncio già da ora che farò ricorso nelle sedi definitive”. Lomoro, dunque, non si è perso d’animo, del resto non avrebbe potuto affrontare tutte le vicissitudini che lo hanno visto suo malgrado protagonista, come le accuse di aver promesso lavoro in cambio di sesso o di aver chiesto una tangente alla ex vicesindaco Francesca Ferri per sostenere la sua candidatura al consiglio regionale. “Ho rispetto per le istituzioni – dice Lomoro riferito all’onorevole Dario Ginefra, dalla cui interrogazione è partito l’iter di scioglimento – però a Valenzano il Pd non è riuscito a far eleggere un solo consigliere in seno alla mia amministrazione, questa è la verità: l’attacco politico alla mia persona”.