di Irma Melini

Finalmente dopo cinque mesi gli uffici comunali pubblicano la determinazione per la “esternalizzazione quinquennale della gestione dello stadio San Nicola: approvazione disciplinare di gara e relativi allegati ed indizione di gara”. Cinque mesi oltre a diverse interrogazioni senza risposta, sia scritte sia orali, per conoscere la motivazione dei ritardi, l’ennesima proroga alla FC Bari per non inimicarsi la tifoseria. Parliamo esattamente la quarta proroga.

Eppure, ciò che dovrebbe interessare a proprietà, ovvero comune di Bari e baresi, in primis tifosi, è chi manutiene lo Stadio? Per questo motivo, dopo aver ricevuto foto-denuncia dei tifosi durante la partita di sabato scorso, ho deciso stamane di effettuare un sopralluogo allo Stadio San Nicola. Onestamente mi sarei aspettata che come gesto di cortesia la FC Bari mi facesse almeno varcare i cancelli dello Stadio di proprietà del Comune, invece, l’atteggiamento era alquanto sulla difensiva, tant’è che quando ho mostrato le immagini in mio possesso al fine di verificare lo stato dei luoghi, mi è stato detto dal responsabile della sicurezza che la responsabilità era dei tifosi e non del gestore.

Invierò ovviamente una richiesta di accesso alla struttura via posta certificata, così da essere certa di accedervi, nel frattempo le uniche immagini sono quelle in mio possesso e raccontano senza dubbio uno Stadio abbandonato a se stesso. La battaglia per ridare dignità allo stadio san Nicola la conduco da anni e per questo aspetto ancora una risposta dall’ANAC, a cui mi sono rivolta con il collega Di Paola, per verificare la legittimità delle procedure messe in campo da questa Amministrazione.

Mi rallegra che proprio oggi, durante il mio sopralluogo, sia stata pubblicato il disciplinare di gara, oltre duecento pagine che mi riservo di commentare, fermo restando che per me non è mai stata competitiva la scelta di questa Amministrazione di bandire una gara per soli 5 anni a fronte di costi di manutenzione, precisati, molto elevati. Resta a tal proposito questo dato: perché scoraggiare possibili investitori dal rispondere ad una gara voluta per legge, con dei costi di manutenzione, legittimi, che ritengo in grande linea legittimi, quando si affida per la quarta volta consecutiva una struttura ad una Società che non manutiene adeguatamente lo Stadio?

Il 9 marzo 2017, Cosmo Giancaspro, Patron del Bari, dice nero su bianco a Decaro, che è “ormai improcrastinabile l’intervento dell’Amministrazione comunale per garantire quanto meno le principali condizioni di fruizione e sicurezza dell’impianto, nelle more delle procedure attivate per la sua futura utilizzazione”. Ribadendo che la FC Bari ha “esaurito” gli interventi di manutenzione straordinaria, “per cui la società non potrà più dare corso ad alcun ulteriore intervento di siffatta natura, tanto meno nella situazione di incertezza attualmente esistente”.

Quindi, è da incoscienti aver dato la quarta proroga ad una società che ha già dichiarato a marzo scorso che non impegnerà altri soldi nella manutenzione dello stadio. Aggiungo, che se la gara pubblica andrà deserta, a fronte dei mesi sprecati a bandirla o anche solo a decidere di portare questa ipotesi voluta dalla legge in Aula Dalfino, non mi limiterò più all’ANAC, ma scriverò io direttamente alla Corte dei Conti. Mi auguro che i baresi, soprattutto i tifosi del Bari, si rendano conto che la sicurezza delle loro vite e del bene pubblico passa obbligatoriamente da un’adeguata manutenzione della struttura.