Terminate le “ferie forzate” per il bus navetta della necropoli barese, il servizio è finalmente ripreso. Questa volta il problema che ha causato l’interruzione del servizio è da addebitarsi allo sportellone. Insomma quello della navetta all’interno del cimitero sembra un
percorso a ostacoli che non finisce mai.

“Si tratta di un bus con oltre 10 anni di vita – sottolinea il consigliere comunale Michele Caradonna, il primo a sollecitare la ripresa del servizio – sebbene sia costato al Comune 7.500euro qualche perplessità
sulle effettive condizioni del mezzo e sulla sua reale capacità di soddisfare le necessità dell’utenza le ho avute da subito”.

Il consigliere ha depositato una nuova interrogazione nella quale riprende anche il tema delle modalità di gestione del servizio: “Vorrei capire perché, nonostante le mie continue denunce – sottolinea Caradonna – non siano state previste delle alternative al mini bus. Il servizio è utile e va garantito in maniera continuativa, con un mezzo sostitutivo o con soluzioni alternative magari meno inquinanti del bus utilizzato, così da poter fornire alla città un servizio certamente più efficiente per chi lo utilizza”.

Nell’interrogazione, inoltre, si richiedono informazioni su spese del servizio, costi per la manutenzione ordinaria e straordinaria sostenuti dalla sua riattivazione e periodi di sospensione del servizio dovuti a guasti del mezzo utilizzato per poterlo espletare: “A più di un anno dalla riattivazione, è necessario fare una valutazione dei risultati e dei costi – fa notare il consigliere – Visto che preventivamente non si è tenuto conto delle spese di manutenzione che comporta l’utilizzo di un mezzo in condizioni già non ottimali al momento dell’acquisto”

C’e poi il tema delle continue interruzioni che non vengono neanche segnalate all’utenza con appositi avvisi: “Su questo servizio forse si ritiene non importante informare l’utenza – lamenta Caradonna – probabilmente il servizio non ha una vasta platea di riferimento ma interessa una fascia di popolazione che ha già le sue difficoltà quotidiane e non è proprio il caso di aggiungerne altre. Le interruzioni di servizio hanno creato non pochi disagi a chi ne avrebbe usufruito. Soprattutto in estate arrivare al cimitero, attendere alla fermata prevista per il bus navetta e poi scoprire di non poter utilizzare il mezzo per spostarsi all’interno della vasta area, per molti ha significato rinunciare alla visita ai propri defunti”.

 

Caradonna solleva poi alcuni dubbi sui costi di quei mezzi: “Il Comune ha acquistato dall’Amtab 3 minibus costati  7.500 euro ciascuno. Da un confronto tra la documentazione, la comunicazione di
cessione del 13 gennaio 2016 protocollo n.644 dei 3 minibus n. 2231, 2217 e 2228 al costo di € 22.500 euro complessivi, e l’avviso di vendita della stessa AMTAB datato 7 gennaio 2016 con cui vengono messi in vendita una serie di automezzi, (stessa data di immatricolazione per tutti e
stesso modello) salta subito all’occhio che gli altri con numeri identificativi appena precedenti e/o successivi come il 2216, il 2218, il 2228, 2229 sono stati proposti a base d’asta a soli € 500 euro e a questo punto, forse, sarebbe opportuno anche conoscere a chi sono stati aggiudicati”.