“Il chiosco della legalità del giardino Mimmo Bucci è stato affidato da una società oggetto di indagini per scandali relativi ad appalti nel casertano”. A far emergere il caso sono alcuni consiglieri d’opposizione del Comune di Bari che hanno presentato un’interrogazione urgente indirizzata al Sindaco, all’assessore alle Politiche giovanili e all’assessore al Patrimonio.

Secondo Filippo Melchiorre, Fdi-An, Sabino Mangano, M5S, Giuseppe Carrieri, Impegno Civile e Romeo Ranieri, Area Popolare, il Comune dovrebbe approfondire e chiarire la questione “per la tutela degli interessi pubblici e del buon nome dei Salesiani”.

Mentre alla comunità del Redentore fu affidato il giardino, infatti, “la procedura prevedeva la realizzazione di un chiosco bar che fu affidata alla società di ristorazione EP di Napoli per un progetto di reinserimento di giovani neet”. Siamo a febbraio 2016.

“Il 25 luglio 2017, però, – fanno notare i firmatari dell’interrogazione – la Direzione investigativa antimafia di Napoli, dava esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare nei confronto di una serie di persone nell’ambito di un’inchiesta su appalti truccati che coinvolgeva un cugino del boss Iovine del clan dei Casalesi”.

“Tra gli indagati anche l’azienda di ristorazione EP che è al centro di un’indagine penative relativa ad alcune forniture all’ospedale Di Venere di Bari da cui emergerebbero, secondo i giudici del Riesame di Bari, numerose forme di illegalità diffusa a vari livelli”.

I consiglieri d’opposizione, quindi, vogliono vederci chiaro e con l’interrogazione hanno chiesto di “verificare il possesso dei requisiti di legittimità, come il certificato antimafia, di questa società; di svolgere adeguati approfondimenti, anche coinvolgendo le forze dell’ordine, per verificare quali interessi abbiano spinto la società a tale partnership e di prendere in considerazione la possibilità sospendere ogni tipo di rapporto con questa società secondo le modalità previste dalla legge”.