L’ordinanza sindacale fasulla, la sedia pieghevole usata per occupare abusivamente il posto all’elettore delle primarie, la consulenza legale al testimone di nozze e collega di studio, e adesso anche le mancate spiegazioni in merito agli atti del bilancio consuntivo 2016. Succede tutto nel giro di un mese a Palo del Colle, con la bendizione del Partito Democratico.

L’ultimo caso è quello sollevato da Antonio Amendolara. Il consigliere d’opposizione aveva scritto al Sindaco, al segretario comunale e all’assessore alle Finanze per chiedere la disponibilità del responsabile del servizio finanziario, in modo da avere spiegazioni su una delibera. Non un provvedimento qualunque, ma quello relativo al bilancio consuntivo 2016, pronto per essere votato in aula.

Era il 12 maggio e Amendolara restava in attesa di un riscontro, arrivato in quello stesso giorno. Disponibilità limitata al 15 maggio, dalle 12 alle 12.30. Con gli stessi orari e sempre per mezzora appuntamento possibile il giorno seguente, con una disponibilità anche dalle 16 alle 16.30. Al consigliere Amendolara la risposta non è sembrata vera, così come il silenzio degli altri destinatari della lettera, tanto da essere stato costretto a mettere nero su bianco il proprio disappunto rivolgendosi al Prefetto di Bari.

Nella missiva Amendolara denuncia un atteggiamento di chiusura dell’amministrazione e chiede di essere messo nelle condizioni di svolgere il suo ruolo di consigliere comunale, ovvero, dice “quello di vigilare sugli atti prodotti, scegliendo di votarli secondo coscienza solo dopo averli chiariti in tutte le sedi opportune, non certo per mezzora”. “Un bilancio, per di più consuntivo – tuona Amendolara – merita tutte le attenzioni del caso, anche perché, qualora qualcuno lo avesse dimenticato, si tratta di un documento economico prodotto coi soldi di tutti i contribuenti ai quali va dato conto di come i loro denari vengono spesi”.