Si chiama Vito Signorile il dipendente comunale che ha pubblicato l’ormai celeberrima ordinanza fasulla emessa a Palo del Colle in occasione delle primarie del PD, lo scorso 30 aprile. Signorile, però, è stato autorizzato dal comandante della Polizia Locale, Giuseppe Floriello, sotto procedimento disciplinare. Ecco come, senza la teoria del “gomblotto” sono andati i fatti da noi denunciati e diventati un caso all’interno del PD, non solo provinciale.

Sarebbe stato lo stesso Floriello, secondo quanto apprendiamo nei corridoi di Palazzo San Domenico, a dare l’ordine di pubblicare l’ordinanza all’incolpevole dipendente comunale. Floriello, a quanto pare, avrebbe malinteso la conversazione avuta col sindaco Anna Zaccheo nelle ore precedenti la pubblicazione del provvedimento. Fossero andati realmente così i fatti, viene da chiedersi perché il primo cittadino ha precisato di disconoscere l’ordinanza, ipotizzando addirittura il ricorso alla Procura della Repubblica.

Si sarebbe dunque trattato di un errore di interpretazione del comandante Floriello, tra l’altro spinto dalla necessità di pubblicare l’ordinanza almeno 48 ore prima di quel 30 aprile, per rendere la stessa valida. Nei corridoi del palazzo comunale c’è ancora qualcuno convinto dalla prima versione del sindaco, e quindi del fatto che non conoscesse il contenuto dell’ordinanza, “commissionata” invece da un esponente del Pd palese. Sarebbe questo nome, fosse questa la versione reale dei fatti, a dover essere reso noto dalla commissione di inchiesta approvata nella seduta monotematica del consiglio comunale, ma non ancora istituita dal primo cittadino.

Secondo alcune indiscrezioni la presidenza della commissione, che spetta all’opposizione, dovrebbe spettare alla consigliera Anna Cutrone, ma la notizia non trova conferme ufficiali. Commissione d’inchiesta che non avrebbe più molto senso, nel caso in cui il comandante della Polizia Locale, avesse deciso di fare “tana libera tutti”, assumendosi come pare la responsabilità dell’incauta pubblicazione.