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Pasquale Di Rella

Le primarie PD del prossimo 30 aprile non ci entusiasmano! Resteremo spettatori, in attesa che i problemi dei cittadini tornino ad essere l’esclusivo interesse di tanti politici ed amministratori troppo distratti – e da troppo tempo – da noiose vicende interne di partito.
Lo strappo ricucito dopo l’annunciata volontà di dimettersi dall’incarico istituzionale, non ha scalfito lo spirito critico del presidente del Consiglio comunale di Bari, Pasquale Di Rella.

Il ragionamento del rappresentante scontento dei democratici è abbastanza lineare e non ha bisogno di troppe interpretazioni. Dal 4 dicembre scorso, un Paese con gravi problemi economici e sociali guarda con sgomento centinaia di Parlamentari ed una moltitudine di amministratori locali che si insultano vicendevolmente per conquistare la guida del PD. E Di Rella parla a ragion veduta, essendo il solo a Bari ad aver fatto cadere una piccola goccia nel mare dell’indifferenza, essendosi ridotto l’emolumento.

Nel frattempo, quasi tutto è bloccato e la rabbia della gente cresce, fino a raggiungere l’apice in occasione di contestazioni particolarmente dure. Nel migliore dei casi quel malcontento si trasforma in consensi per il Movimento 5 Stelle. Intanto, al netto dei proclami e dei balletti flokloristici, le cose più sensate che Renzi, Emiliano & Compagnia dicono da molto tempo a questa parte, sono le reciproche stilettate. Contenti loro, contento il PD, evidentemente con qualche eccezione.