“Un documento che parla di progetti mai realizzati”. I consiglieri Mimmo Di Paola e Irma Melini, bocciano così la verifica delle linee programmatiche del Sindaco Decaro. Un testo, arrivato in aula con ben due anni di ritardo, che certifica la mancanza di trasparenza, la situazione grave delle società partecipate, un decentramento fallito e l’assenza di una idea chiara di sviluppo per la città.

Il programma del Sindaco del 2014 che raccontava “una città intelligente e protesa verso il mare” siamo passati ad un documento che declina al futuro i progetti mai realizzati o a finanziarsi chissà quando.  “Abbiamo intercettato, tra pochi giorni sarà, abbiamo candidato, abbiamo costruito visioni e programmi, stiamo progressivamente determinando, sarà presto tangibile, permetterà, consentirà, sigleremo, stiamo dando corpo” queste fra le tante parole utilizzate dal sindaco a Decaro per raccontare una città che non esiste ancora.

Zero trasparenza: aveva promesso nel 2014 che avrebbe affidato ad una società terza la verifica dei risultati del suo mandato, mentre nel documento si autocertifica quello che non c’è. Zero partecipazione: ha addirittura azzerato il ricevimento settimanale con i cittadini e i 40 incontri pubblici di cui parla avevano una partecipazione così esigua che non può dirsi essere stata coinvolta la cittadinanza. Società partecipate: la mancanza di trasparenza e di efficacia è evidente nel ritardo con il quale si chiudono i loro bilanci e nella gravità nel quale versano gli stessi bilanci, ai quali il Comune contribuisce per decine di milioni di euro.

Continua a vantare opere appartenenti ad altre amministrazioni, com’è il ponte Adriatico, quando non riesce neanche a portare in Consiglio comunale per la sua approvazione il nuovo Piano urbanistico generale. Vanta interventi di riqualificazione nelle scuole comunali, mentre gli stessi edifici sono lasciati al totale abbandono, con lavori avviati da anni e mai conclusi. Si parla ancora di Municipi, quando il decentramento amministrativo è un altro tema fondamentale che per regolamento dovrebbe essere oggetto di un consiglio comunale, che non si è mai tenuto a causa del fallimento del decentramento stesso. Sarebbe infatti più onesto parlare di abrogazione dei municipi.

Ancora si parla di Porta futuro come di un’occasione importantissima per i nostri giovani, per dar loro lavoro, quando su 500 nuclei contattati solo 140 persone sono state coinvolte con attività di lavoro.  Non c’è di fatto un’idea di sviluppo di questa città e il dato più eclatante, al di là  di quanto dichiarato dal sindaco nel suo documento, è l’analisi condotta da noi sulle delibere di giunta e di consiglio.

Dal 2014 la Giunta ha approvato oltre 2600 delibere di cui il 27%, ovvero 697 hanno ad oggetto un patrocinio, il 14% un incarico, l’8% una sentenza. In due anni e mezzo di delibere questa Giunta Decaro ha prodotto scarse 14 delibere in materia di urbanistica, 15 sulla Fiera del levante (che aspetta ancora di sapere il suo destino), 28 sullo stadio San Nicola (che non sappiamo che fine farà), solo 10 sul Petruzzelli (che è economicamente insostenibile per come gestito in 10 anni).

A questa mancata crescita della città, di fronte al documento del Sindaco che parla di risultati, ma che non sono misurabili, perché rappresentano soltanto un elenco di parole declinate al futuro, noi lanciamo la sfida di commissionare entro ottobre un sistema di misurazione certificato da soggetti esterni. Solo così riusciremo a comprendere quanto ancora dobbiamo produrre per migliorare questa città.