“Un brivido studentesco ormai destinato a scomparire, quello delle adolescenze segnate dal terrore di una bocciatura. Si parla infatti di una media del sei, sommata al voto di condotta, sufficiente per essere ammessi alla tanto, ormai non più, temuta Maturità. Un sei politico che dà il via libera al mondo universitario, insomma si è passati da una bandiera nera ad una bianca, che lascia passare ogni concorrente”. Questa l’amara constatazione di Teresa Antuofermo, di Area Popolare-Controvento Bitonto.

“Interi anni ad intimorire chi dello studio non ne voleva proprio sapere, e ora un sei politico che dichiara sconfitta quella macchina da guerra chiamata scuola. In definitiva una resa dei conti che manda l’istruzione italiana al patibolo e mette a rischio l’intera nazione quando palazzi antisismici di cartapesta ne saranno la conseguenza”.

“Da un ministro senza laurea – ha aggiunto il presidente Roberto Cardinale – non potevamo aspettarci che un 2018 dove il lavoro di poltrona sarà il più aspirato, ma decisamente il meno proficuo per il futuro e dove la scuola italiana sarà del tutto inutile: non insegnerà, non avrà eccellenze e non darà lavoro. Il binomio scuola-lavoro deve proseguire di pari passo, incanalando i giovani nel mondo del lavoro già dalla loro formazione media superiore, piuttosto che far credere a tutti loro di poter ambire ad una poltrona ministeriale senza possederne i giusti mezzi”.